
Era stata una pessima serata. Lui divideva le serate in tre categorie. Quelle da conservare nel cuore (le serate memorabili, per intenderci), quelle da mettere in archivio (le serate normali) e quelle da buttare nel cesso (quelle che vorresti finissero subito). Ecco quella era una serata da buttare dritta dritta nel cesso e dopo tirare ripetutamente lo sciacquone.
Era tutto perfetto. Il locale, gli amici, la musica, la birra. Poi era arrivata lei in compagnia di quell'altro e tutto era crollato.
Alla prima occasione buona aveva trovato una scusa banale e se l'era svignata in modo quasi ignobile.
Rientrò in silenzio, senza fare troppo rumore e si sdraiò sul divano. Avrebbe volentieri scolato una bottiglia di Jack Daniels ma si era promesso di smettere di bere. Avrebbe potuto accendersi una sigaretta ma lui non fumava e gli sembrava sciocco iniziare adesso.
Rimase a guardare lo schermo della televisione spenta. Poi di colpo gli venne da piangere e iniziò a piangere. Pianse a dirotto, come un bambino. Perse la cognizione del tempo. Non si accorse se pianse per un minuto o per mezzora. Dopo però si senti meglio. Andò in bagno a pisciare, si sciacquò il viso e poi andò a dormire.
Dopo ogni serata di merda c'è sempre un nuovo giorno. E con questo pensiero si addormentò.