"... Da ragazzo avevo l'abitudine di scrivere su un diario ciò che mi passa per la testa. Frasi, canzoni, citazioni, pensieri. Ora che sono grande ho continuato questa abitudine sul web ..."

sabato 25 aprile 2009

SERATE

La radio suonava una canzone degli Eagles (probabilmente "Love Will Keep Us Alive") ma lui neppure la sentiva. Guidava assorto nei suoi pensieri cercando di mantenere una velocità abbastanza sostenuta ma senza andare troppo veloce. Aveva voglia di tornare a casa il prima possibile ma non aveva fretta. Aveva il finestrino completamente abbassato, il vento gli sbatteva in faccia ma lui quasi non lo sentiva.
Era stata una pessima serata. Lui divideva le serate in tre categorie. Quelle da conservare nel cuore (le serate memorabili, per intenderci), quelle da mettere in archivio (le serate normali) e quelle da buttare nel cesso (quelle che vorresti finissero subito). Ecco quella era una serata da buttare dritta dritta nel cesso e dopo tirare ripetutamente lo sciacquone.
Era tutto perfetto. Il locale, gli amici, la musica, la birra. Poi era arrivata lei in compagnia di quell'altro e tutto era crollato.
Alla prima occasione buona aveva trovato una scusa banale e se l'era svignata in modo quasi ignobile.
Rientrò in silenzio, senza fare troppo rumore e si sdraiò sul divano. Avrebbe volentieri scolato una bottiglia di Jack Daniels ma si era promesso di smettere di bere. Avrebbe potuto accendersi una sigaretta ma lui non fumava e gli sembrava sciocco iniziare adesso.
Rimase a guardare lo schermo della televisione spenta. Poi di colpo gli venne da piangere e iniziò a piangere. Pianse a dirotto, come un bambino. Perse la cognizione del tempo. Non si accorse se pianse per un minuto o per mezzora. Dopo però si senti meglio. Andò in bagno a pisciare, si sciacquò il viso e poi andò a dormire.
Dopo ogni serata di merda c'è sempre un nuovo giorno. E con questo pensiero si addormentò.

sabato 18 aprile 2009

LA MIA FATINA


"un abbraccio e stai tranquillo:
sento che questa sarà la tua estate!"


Non so se esistono le fate. Se esistono mi piacerebbe pensarle come lei. Con il viso dolce e il sorriso sincero.
Ci sono persone che ci sono sempre, anche quando non le cerchi. Persone che riescono a farti stare bene, che non ti fanno soffrire mai, che senti vicino nonostante siano distanti dei chilometri, persone che sanno sempre cosa dirti e come dirtele.
Lei è così. E' speciale. Talmente speciale che non penseresti mai di sciupare tutto innamorandoti di lei. Le voglio bene. Anche se ci sentiamo poco e ci vediamo ancora meno. Entrambi sappiamo che in caso di necessità l'altro c'è e ci sarà sempre, domani o fra 100 anni.
Lei è la mia fatina. Se esistono le fate la mia è sicuramente lei.