"... Da ragazzo avevo l'abitudine di scrivere su un diario ciò che mi passa per la testa. Frasi, canzoni, citazioni, pensieri. Ora che sono grande ho continuato questa abitudine sul web ..."

sabato 10 dicembre 2011

FRASI DAL FILM "IMMATURI"



Cos'è la filosofia? E' sapere che questo momento non lo rivivrai mai piu'

Non è importante dove arrivi ma quello che provi mentre vai

A 18 anni ti interroghi sul senso della vita, a 40 non te ne frega più un cazzo

"Avete notato che gli amici di infanzia non sembrano mai invecchiare?È come se la prima immagine che registriamo rimanesse impressa per sempre nella nostra memoria...
È come se il nostro cervello si affezionasse a quel primo ricordo, decidendo di non aggiornarlo più. Proteggendolo dalla polvere. Rimuovendo i graffi.
Forse perchè fermando il loro tempo abbiamo l'illusione di fermare anche il nostro"


I figli si fanno con la pancia, non con la testa

L'amore è un castigo. Ci punisce per non essere rimasti a casa con mamma e papà!

Vado a dire all'amico mio che essere tristi è una figata...
"A volte la tristezza serve per far succedere qualcosa"


"Eccolì qua i miei amichetti, quelli del liceo. Quelli veri. Quelli che magari non vedi per vent'anni ma poi non dimentichi mai. Quelli per cui hai fatto qualunque cosa e la faresti ancora, pur di non deluderli..."

Che dite? Si è capito che questo film mi piace moltissimo?

domenica 4 dicembre 2011

CANZONI E AMORI DI UN SABATO SERA

Cerco una canzone, una, senza sapere nemmeno quale. In questa notte senza stelle, in questo buio senza luce. Mentre un altro sabato sera scivola piano, mentre un’altra delusione scorre nelle vene, mentre un altro amaro piacere viene e subito dopo corre via.
Qual è la canzone che tu ascoltavi? Se solo riuscissi a ricordare quella dolce malinconia. Così, per dirti che sono innamorato e che ti sento vivere. E se solo avessi le parole ti scriverei anche una canzone d’amore. E pensare poi che ogni amore è solo un grande miracolo e che tutto quello che possiamo fare è innamorarci.
Aspetta, non andare via. Aspetta, lasciami parlare. Resta qui, qui ad ascoltarmi. E quando non avrò più parole, ferma ad ascoltare i miei silenzi. Si può imparare molto dai silenzi. Ricordi? Me l’hai detto tu un giorno. O forse mi sto sbagliando.
Perché l’amore, sai, ti fa vedere cose che non ci sono, ti fa sentire parole mai dette, ti regala illusioni facendole passare per realtà.
Dove sei? Cosa fai? Mi pensi ancora? O mi hai già dimenticato? Chiamami domani o fra un anno chiamami. O magari ti chiamo io. Sì, però non ora. A quest’ora ti arrabbierai e poi per cosa dirti. A metà io lo so che mi bloccherei.
Il sonno arriverà, in silenzio. E mentre mi addormenterò penserò a te. Un minuto, o forse due. E un attimo prima che sopraggiunga Morfeo ti augurerò Buonanotte.

sabato 3 dicembre 2011

INNAMORATO


Ho scoperto questa canzone casualmente una settimana fa. Fa parte della colonna sonora del film "Anche se è amore non si vede". E' stato "amore" a prima vista. In questa settimana la sto riascoltando di continuo e ogni volta la trovo più bella e romantica. Da dedicare. Già, ma a chi?

venerdì 2 dicembre 2011

LE 25 PEGGIORI PASSWORD DEL 2011

Chi l'avrebbe detto che password è la password più usata dai cyber utenti? E anche quella più indovinata stando a una recente ricerca di SplashData su milioni di parole chiave rubate e pubblicate online da hacker, cracker & co.
“Creare e ricordare una password efficace è più semplice di quello che immagini”
Genialità o stupidità? - Ci sono due possibili spiegazioni per chi ha usato il termine password come password per qualche servizio online: è incredibilmente ingenuo oppure credeva di essere estremamente astuto perché a nessun sarebbe venuta in mente una parola così ovvia. Il termine password, anche nelle varianti come Passw0rd, è la peggiore scelta dell’anno secondo una ricerca condotta da SplashData.
12345678e 87654321- SplashData ha infatti analizzato migliaia di password rubate e pubblicate online da hacker, o presunti tali. Se password è la peggiore password del 2011, al secondo posto troviamo l’immortale 123456 seguito da 12345678, se la richiesta è di otto caratteri. Il quarto posto lo conquista l’intramontabile qwerty tallonato da abc123 per dimostrare che si conoscono anche le lettere oltre ai numeri. Nella top 25 delle password ci sono anche Monkey (6), 1234567 (7), letmein (8), trustno1 (9), dragon (10), baseball (11), 111111 (12), iloveyou (13), master (14), sunshine (15), ashley (16), bailey (17), passwOrd (18), scado (19), 123123 (20), 654321 (21), superman (22), qazwsx (23), Michael (24) e football (25).

domenica 27 novembre 2011

SHARON STONE




Nonostante non sia più giovanisisma (ha superato il mezzo secolo...) rimane sempre bella ed affascinante. Non siete daccordo?

sabato 26 novembre 2011

LA DIFFERENZA TRA RICCO E POVERO...

Qual è la differenza tra il ricco ed il povero? - Il ricco trova parenti anche tra gli sconosciuti, mentre il povero trova sconosciuti anche tra i parenti...!!!!

Un giorno una signora entra in un bar e chiede: - vorrei un caffé, non troppo caldo, non troppo freddo, ma al punto giusto. - il cameriere glielo serve. Il secondo giorno la cosa s ripete e la storia continua cosi per una settimana, all'ultimo giorno la signora chiede ancora al cameriere: -vorrei un caffé, non troppo caldo, non troppo freddo, ma al punto giusto... - e il cameriere non troppo contento: -cara signora, lei mi ha rotto, non troppo in alto, non troppo in basso, ma al punto giusto!!!!! 

Una coppia trans in piscina, la moglie dice: "Amore vado a farmi il bagnetto" e il marito "Sì cara, vai a farti il bagnetto, io intanto mi faccio il bagnino"!


Un rapinatore sale su un autobus a Napoli e grida: "Fermi, questa è una rapina!". Un signore si alza e dice: "Maronn' mia, che spavento, pensavo fosse 'o controllore!".

domenica 20 novembre 2011

FRASEGGIO DOMENICALE


Quando pensi che a nessuno importa se sei vivo, prova a non pagare per due mesi la rata della macchina. (John Belushi)

Se ti arriva una bolletta, pagala subito. Non lasciarla mai sulla scrivania con le altre perché di notte si riproducono. (Enrico Brignano)


L’uomo mangia anche con gli occhi, specie se la cameriera è carina. (Ugo Tognazzi)

Un reattore nucleare è come una donna: basta leggere il manuale e schiacciare il tasto giusto… (Homer Simpson)


Sono in crisi. In quanto megalomane mi credo Dio, ma in quanto ateo ho poca fiducia in me stesso. (Max Greggio)
Non sono un atleta. Ho cattivi riflessi. Una volta sono stato investito da un’automobile spinta da due tizi. (Woody Allen)

Il cervello è un'organo favoloso. Inizia a lavorare quando ti svegli la mattina e non smette fino a quando non entri in ufficio. (Robert Frost)

E’ una questione di punti di vista: come gli aquiloni che pensano che la terra sia attaccata al filo. (Enzo Iachetti)

mercoledì 16 novembre 2011

IL WORLD WIDE WEB HA COMPIUTO 20 ANNI


Tre lettere. Tre semplici lettere che hanno cambiato la nostra vita. Il World Wide Web (www.) qualche giorno fa ha compiuto 20 anni. Era infatti il 14 novembre 1991 quando Tim Berner
s Lee pubblicò la prima pagina su Internet.

La nascita effettiva del "www", sigla che sta per World wide web, non viene fatta risalire ad una data precisa, ma nel 1991 si è ufficialmente diffuso in tutto il mondo quello che Tim Berners Lee definiva "uno spazio comune dove mettere le informazioni a disposizione di tutti", o, se preferite, più semplicemente il web. Un cambiamento epocale che ha completamente rivoluzionato il mondo delle comunicazioni e che ha annullato distanze fisiche, ridefinendo il concetto di "globale".
Sono oltre due miliardi le persone che oggi usano la rete e la cui vita, ogni giorno, è influenzata dalla presenza del web. Tim Berners Lee è stato infatti annoverato tra le 100 persone più importanti del secolo scorso per il valore delle sue scoperte e per i cambiamenti che ha determinato a livello universale. Nel 2004 l'informatico londinese, vincitore anche del Millennium Prize, ha ricevuto persino un riconoscimento dalla corona britannica, essendo stato nominato cavaliere dalla regina Elisabetta II.

martedì 15 novembre 2011

DIECI ANNI. O FORSE UN GIORNO (ricordo di un bacio)

Dieci anni. O forse un giorno. Dieci anni da quando le ho lasciato una dedica su un banale tappo di sughero, dieci anni da quando ubriaco perso mi hanno detto “falle una dichiarazione d’amore” (e non l’ho fatta), dieci anni da quando le mie labbra e le tue sono diventate una cosa sola.
Dieci anni. O forse un giorno. Perché ricordo ancora il sapore delle tue labbra morbide. Quel sapore di fragola e alcol che difficilmente dimenticherò. Quel bacio dato per gioco o per amore che ogni tanto mi torna in mente.
Dieci anni. O forse un giorno. Avevo poco più che vent’anni (e vent’anni sembrano sempre pochi) e una vita davanti. Avevo vent’anni, tanta strada da fare, troppi sogni e già qualche piccola delusione. Ricordi? Mi hai anche chiesto perché stavo mollando. E poi me ne sono andato senza aspettare neanche che tu sparissi dietro quel portone.
Dieci anni. O forse un giorno. Perché da quella sera tutto è rimasto con me. Quel tappo di sughero con la sua dedica (ma lei non eri tu…), la dichiarazione d’amore che avrei dovuto farti e non ti ho fatto, il tuo bacio, il nostro bacio. Quell’istante esatto in cui ho sentito le tue labbra sulle mie.
Dieci anni. O forse un giorno. Il giorno in cui ti ho abbracciato, il giorno in cui ho trascorso la vigilia di Natale con te, il giorno in cui dovevo dirti a cosa stavo pensando, il giorno in cui ti ho stretto a me, il giorno in cui sembravamo due innamorati, il giorno in cui non ti ho detto quanto ti amavo, il giorno in cui mi sono voltato e ti ho detto “scusa, ora devo andare”.
Dieci anni. O forse un giorno. Sì, un giorno, anzi una sera, di dieci anni fa. Quando tutto stava per iniziare e sembrava che non sarebbe finito più.
E invece tutto è finito. Quel bacio, quella sera, quell’amore, quel sogno.
Dieci anni. O forse un giorno. Perché dopo tutto questo tempo il tuo ricordo è vivo come se tutto fosse successo appena ieri.

mercoledì 9 novembre 2011

CALCIOPOLI, TUTTI COLPEVOLI. LA GIUSTIZIA HA TRIONFATO!!!

Giustizia è fatta!!! Ieri sera intorno alle 20 è arrivata la sentenza più attesa della storia dello sport italiano, quella relativa ai noti fatti di Calciopoli. Il collegio giudicante ha dato un segnale ben preciso avvalorando la tesi dell'impianto accusatorio.
Sono infatti 16 le condanne ed 8 le assoluzioni decise. Tra i provvedimenti più attesi quello relativo all'ex dg bianconero Luciano Moggi che è stato condannato a 5 anni ed 4 mesi a fronte dei 5 anni ed 8 mesi richiesti dall'accusa e per il quale è stata quindi riconosciuta anche l'associazione a delinquere. All'ex dg juventino anche l'interdizione dai pubblici uffici e il daspo (quello dato agli ultrà, per intenderci).
Queste le condanne emesse dalla nona sezione del tribunale di Napoli nell'ambito del processo a Calciopoli.
Luciano Moggi 5 anni e 4 mesi;
Paolo Bergamo 3 anni e otto mesi;
Innocenzo Mazzini 2 anni e 2 mesi;
Pierluigi Pairetto 1 anno e 11 mesi;
Massimo De Santis 1 anno e 11 mesi;
Salvatore Racalbuto 1 anno e 8 mesi;
Pasquale Foti 1 anno e 6 mesi e 30mila euro di multa;
Paolo Bertini 1 anno e 5 mesi;
Antonio Dattilo 1 anno e 5 mesi;
Andrea Della Valle 1 anno e 3 mesi e 25 mila euro di multa;
Diego Della Valle 1 anno e 3 mesi e 25 mila euro di multa;
Claudio Lotito 1 anno e 3 mesi e 25 mila euro di multa;
Leonardo Meani 1 anno e 20mila euro di multa;
Claudio Puglisi 1 anno e 20 mila euro di multa;
Stefano Titomanlio 1 anno e 20 euro di multa.
Assolti Mazzei, Fazi, Rodomonti, Fabiani, Scardina, Ambrosino, Ceniccola e Gemignani.


lunedì 7 novembre 2011

SPOT VODAFONE - E' BELLO QUANDO QUALCUNO TI FA SENTIRE SPECIALE


A me questo spot piace molto. Fa tenerezza e fa molto "romanticismo". E voi avete mai fatto un gesto d'amore del genere?

domenica 6 novembre 2011

SCRIVIMI

Scrivimi. Un giorno che non avrai nulla da fare. Scrivimi, raccontami quello che fai, dove vai, se mi pensi la sera nel letto prima di addormentarti. Scrivimi, così, per gioco, per scherzo o perché non ha niente di meglio da fare. Scrivimi. Quando resterai sola e avrai nostalgia di quei momenti passati insieme. Scrivimi. Parlami di chi sfiora le tue mani, di chi dorme nel tuo letto, di chi ti sveglia quando il sole fa capolino dalle persiane socchiuse. Scrivimi. Di un’estate al mare o di una sera di maggio passata a mangiare fette di torta. Scrivimi. Come stai? Hai ancora freddo nelle serate di inverno? Scrivimi. Di quel viaggio che dovevamo fare insieme e di una crociera rimasta un’idea. Scrivimi. Di una canzone, di un film, di un libro.
Scrivimi, basteranno poche righe. Scrivimi, oggi, domani o quando vorrai. Scrivimi. Io sto già aspettando.

giovedì 3 novembre 2011

SFOGLIANDO I MIEI 20 ANNI...

A inizio millennio avevo una strana mania. Tenevo un diario perché ero convinto di dover lasciare una traccia dei miei 20 anni. Mi piaceva l’idea di riaprilo a distanza di 20-30 anni e ritrovarci la mia giovinezza.
Dieci anni fa in questo periodo, ovvero seconda metà d’ottobre – prima metà di novembre, iniziava il momento più bello della mia vita. Da quell’ottobre 2011 al dicembre 2002 furono i mesi più belli che io ricordi. E allora qualche sera fa mi è venuta voglia di riaprire il diario e rileggere cosa scrivevo 10 anni fa.
E’ stato un piacevole tuffo nel passato anche se non privo di traumi. L’amore per Lei era solo agli inizi, c’era tutta l’emozione e la gioia che un nuovo amore può darti a 20 anni. Soprattutto perché Lei rimane la ragazza che mi ha regalato più emozioni, più gioie, più momenti belli. Nonostante il tempo abbia scolorito molte cose e cambiato molte altre, lei rimane il più grande amore della mia vita.
E poi c’era l’incertezza. L’incertezza del domani. Avevo appena lasciato gli studi universitari e il mio futuro era un quadro dai contorni indefiniti e tutto da colorare. Quante giornate passate in paranoia a chiedermi cosa ne sarebbe stato di me… Oggi dopo 10 anni posso dire di essere felice di quello che sono diventato ma il percorso per arrivare fin qui è stato molto tortuoso.
E infine c’erano gli amici. Le serate a bere vino tutti insieme, gli abbracci, le coccole, i baci stupidi, gli spogliarelli improvvisati (che figure di m….a!!!), le frasi sciocche di chi ha 20 anni, l’illusione che tutto potesse rimanere esattamente in quel modo, senza che il tempo potesse e dovesse cambiare le cose.
Non rimpiango quel periodo, però mi manca. Certe cose le puoi fare solo a 20 anni, se le fai a 30 rischi di essere ridicolo. Mi mancano quelle serate spensierate dove tutto sembrava importante, mi mancano quelle facce, quei sorrisi, quegli abbracci, mi mancano le cazzate che si fanno. Mi manca il sapore di quel bacio, mi manca il rumore che faceva la mia macchina, mi manca l’odore di alcol nella mia stanza il mattino dopo, mi manca l’emozione di aspettarla sotto casa, mi manca la gioia per quella piccola soddisfazione, mi manca la vigilia di Natale al centro commerciale, mi mancano le chiacchierate in macchina fino a notte fonda.
E’ bello aver avuto 20 anni. Ed è ancora più bello aver avuto dei 20 anni da raccontare.

martedì 1 novembre 2011

LA PEGGIOR SETTIMANA DELLA MIA VITA


Sono andato a vederlo domenica pomeriggio. E' una commedia molto simpatica. Fa morire del ridere anche se alcune situazioni sono quasi paradossali. Se vi piacciono le commedie e vi piace ridere tanto ve lo consiglio. Non ve ne pentirete.

sabato 29 ottobre 2011

LA COSA PEGGIORE CHE SI POSSA FARE AD UNA DONNA....



La cosa peggiore che si possa fare ad una donna è chiuderla in una stanza con mille cappelli e neanche uno specchio. (Henry Youngman)

Un tempo ero molto ignorante in fatto di musica. Credevo che la chiave di violino servisse per aprire l’astuccio dello strumento. (Paolo Villaggio)

Un uomo senza una donna è come il collo senza la cervicale. (W.C. Fields)

Mi piace fare jogging, eccetto la parte che viene dopo che ti sei messo le scarpe (Milton Berle)

Mia madre cucinava così male che la nostra pattumiera aveva l’ulcera. (Mario Zucca)


Pulì la sua macchina da scrivere con dell’alcol, poi cominciò a scrivere battute di spirito. (Giancarlo Tramutoli)

mercoledì 26 ottobre 2011

PER PRENDERSI UNA VITA

Quattro amici per la pelle, l'anno della maturità, la musica dei Clash, un viaggio a Londra in automobile: potrebbe essere il testo di una nuova canzone di Max Pezzali ma non è così. Questa volta il "mitico" 883 ha deciso di intraprendere una strada mai percorsa prima. La sua vena poetica lascia il pentagramma per trasferirsi tra le pagine di un libro e diventa romanzo. Un romanzo d'esordio che racconta un viaggio sulla scia del ricordo, della malinconia, ma anche del rimorso di quanto accaduto vent'anni prima a un gruppo di liceali della Bassa padana. Un viaggio che ha cambiato per sempre le loro vite, un bivio da cui è scaturita una scelta che li ha fatti precipitare impietosamente nella vita adulta.
Dal 2008 al 1988: il libro è il racconto flash back di Andrea Rivelli, uno dei quattro protagonisti di quell'indimenticabile estate anni Ottanta. Come ogni anno, il giorno della vigilia di Natale, Andrea incontra i vecchi compagni, Marco e Gianluca, nel loro pub preferito. Ognuno ha la sua vita, più o meno serena, più o meno brillante: Andrea è un giornalista affermato, sposato da anni ma senza figli; Marco è un pilota di 767, su cui incombe la perenne crisi Alitalia, separato con un figlio che non incontra mai; Gianluca, ex secchione, è diventato un superesperto d'informatica e lavora nella Silicon Valley, dove vive con la moglie americana e tre bambini. Tutti hanno un ricordo, quello di Adamo, l'amico che hanno lasciato in Inghilterra in quel loro viaggio mai dimenticato. D'altra parte «come si può dimenticare il momento esatto in cui si è capito il significato concreto di parole come amicizia, solidarietà, ragione, rabbia, gioia, dolore, futuro.» La decisione di tornare in quei luoghi in un pellegrinaggio della memoria è inevitabile e il 4 luglio i tre sono di nuovo in partenza. è cambiata l'auto, non più la "leggendaria" Mini Mayfair bensì una fiammante Jeep Grand Cherokee «appena lavata e tagliandata», ma la colonna sonora è la stessa «il riff sporco e secco di London Calling». Dal viaggio di oggi incomincia dunque il racconto che si sposta subito al viaggio di ieri, rivissuto attraverso le parole di Andrea: dal passaggio della dogana di Como Brogeda, all'assalto del Tir tedesco in autostrada, dalla tappa ad Amsterdam al primo tatuaggio, dalla scoperta di Londra alle bianche scogliere di Dover su cui si infrangeranno non solo le onde del mare...
A suo agio tra le pagine scritte come tra le note di un pentagramma, Max Pezzali dimostra di muoversi con stile tra le pieghe di una storia, ricca di suggestioni e citazioni di pezzi musicali, che ti cattura sin dalle prime pagine e ti fa guardare il mondo con gli occhi dei personaggi che la vivono e la raccontano. «Una storia crudele», come la definisce il risvolto di copertina, perché non teme di guardare in faccia la cruda realtà e di mettere a nudo sentimenti, paure e segreti dell'animo umano.

lunedì 24 ottobre 2011

AFORISMO DI ENNIO FLAIANO

Da quando l'uomo non crede più all'inferno, ha trasformato la sua vita in qualcosa che somiglia all'inferno. Non può farne a meno.


Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore.


La stupidità ha fatto progressi enormi. È un sole che non si può più guardare fissamente. Grazie ai mezzi di comunicazione, non è più nemmeno la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore intorno a sé.


I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

Il peggio che può capitare a un genio è di essere compreso.


In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All'occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie.

L'evo moderno è finito. Comincia il medio-evo degli specialisti. Oggi anche il cretino è specializzato.


La pornografia è noiosa perché fa del pettegolezzo su un mistero.

Sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole.

Se i popoli si conoscessero meglio si odierebbero di più.

sabato 15 ottobre 2011

VORREI CHE...

Vorrei… vorrei che mi pensassi di più.
Vorrei che mi chiamassi spesso e solo perché hai voglia di sentirmi.
Vorrei che mi telefonassi nei momenti meno opportuni, mentre sto facendo la doccia o sono in bagno, e solo per chiedermi “ciao, come stai?”.
Vorrei che andassimo al cinema insieme, a vedere un film bellissimo o uno di quelli talmente noiosi che ti fanno venire il sonno.
Vorrei uscire dal lavoro la sera e avere fretta perché ho un appuntamento con te per prendere un aperitivo in quel bar.
Vorrei che mi chiamassi il sabato sera e dirmi che non hai nulla da fare e ti stai annoiando e alla fine propormi di farci un giro insieme.
Vorrei passare le domeniche d’estate con te al mare, a prendere il sole e spalmarti la crema abbronzante sulle spalle.
Vorrei restare con te abbracciati sul divano a parlare di tutto e di niente, a raccontarci la nostra vita o a parlare di tante cazzate.
Vorrei far parte della tua vita e vorrei che tu facessi parte della mia.
Vorrei aspettarti sotto casa e avere un sussulto quando si accende la luce dell’androne e spunti dal portone.
Vorrei sapere che tu ci sei quando mi sento giù e vorrei parlare con qualcuno.
Vorrei trascorrere i sabati pomeriggio in giro nel centro a guardare le vetrine insieme e consigliarti se ti sta meglio quel pantalone o quella gonna.

domenica 9 ottobre 2011

PENSANDO DISTRATTAMENTE...

Il tempo non guarirà mai nulla se non siamo noi a volerlo.

...come il sole all'improvviso...

La sconfitta è sempre dura da digerire. Ecco perchè preferisco vincere.

Se vedi la luce in fondo al tunnel non illuderti, potrebbe essere il faro di un treno che sta arrivando...

La vita ti dà sempre una seconda possibilità. O forse no.

Comunque vada a finire, averci provato è stato bello.

Don’t judge a book by its cover. (Non si giudica un libro dalla copertina)

giovedì 6 ottobre 2011

MORTO STEVE JOBS, GENIO VISIONARIO, FONDATORE DELLA APPLE

Steve Jobs è morto. Aveva 56 anni il fondatore di Apple, la notizia della scomparsa è arrivata quando in Italia erano quasi le 2 di questa notte. Innovatore, visionario, guru, genio, showman, sognatore, cantastorie, rivoluzionario: tanti gli appellativi e gli aggettivi che negli anni si è conquistato.
Era malato dal 2004, quando un cancro al pancreas l'ha colpito. Negli anni seguenti, la lotta alla malattia pur rimanendo al timone della Apple, e conducendo i suoi spettacolari show di presentazione dei nuovi prodotti. Show in cui l'attenzione del pubblico era sempre più spesso rivolta alle sue condizioni di salute, alla sua magrezza sempre più preoccupante, ai suoi lineamenti analizzati nel dettaglio dai media e dai blog di tutto il mondo.
La lotta al cancro è stata sempre più difficile, fino al momento in cui, pochi mesi fa, ha dovuto lasciare ogni incarico operativo affidando la guida della Apple a Tim Cook,suo fedele braccio destro per anni.
Nella notte, il comunicato del sito ufficiale della sua azienda che ha comunicato la sua morte.
Dalla mente di Jobs sono nati prodotti cult: iMac, iPod, iPhone, iPad. La "mela morsicata" è diventata negli anni un vero e proprio stile di vita. L'approccio stesso dei consumatori verso la musica ed internet è stato rivoluzionato da telefonini, lettori mp3 e computer sempre più facili da usare e apprezzati nell'estetica.

venerdì 30 settembre 2011

SORRIDERE OGNI MATTINA...

Dovremmo imparare a sorridere ogni mattina. Alzarci dal letto, pensando che quel giorno può essere un giorno perfetto.Non importa se piove, non importa se non ti va, non importano i se e i perchè. L'importante è che provi a sorridere, anche quando ti sembra inutile. Non si sa mai che qualcuno potrebbe innamorarsi del tuo sorriso! (Fabio Volo)

domenica 25 settembre 2011

BARZELLETTE SUI GENOVESI

- Perché i genovesi guardano i film porno al contrario?
- Perché gli piace il lieto fine, quando la prostituta restituisce i soldi al cliente.
Un genovese sta espletando le funzioni fisiologiche sopra una turca. Dalla tasca gli esce una monetina da 20 centesimi che finisce proprio sopra il mucchietto. Il genovese la guarda un po' schifato, allora prende una moneta da 1 euro e la butta nella turca.
- Per 20 centesimi non ci metto le mani, ma per 1 euro e 20 le mani nella merda ce le metto eccome!!!

- Come si fanno la doccia i genovesi?
- Incendiano un bosco e aspettano che arrivi un Canader.
- Di che origine sono gli scozzesi?
- Sono dei genovesi cacciati via dalle loro terre perché spendevano troppo.
Padre e figlio genovesi vanno in America.
- Papà, quando arriviamo?
- Stai zitto e nuota!

domenica 18 settembre 2011

LUCY LAWLESS (XENA)



Ricordate l'attrice che interpretava Xena? Ecco, è proprio lei. Proprio una bella e sensuale donna. Non siete daccordo?

venerdì 16 settembre 2011

E VA SEMPRE COSI'

E va sempre così
Che aspetti lei e lei non arriva.
E va sempre così
Che speri esca il sole e invece arriva la pioggia.
E va sempre così
Che parli ma nessuno ascolta le tue parole.
E va sempre così
Che non la smetti mai di sperare.
E va sempre così
Che non basta una delusione per mollare.
E va sempre così
Che sfiori le sue mani per non mandarla via.
E va sempre così
Che dici che domani smetterai e poi invece non smetti più.
E va sempre così
Che sognare non costa nulla ma il problema è poi svegliarsi.
E va bene così
Che scrivi per sentirti meno solo ma sempre solo sei
E va bene così
Che sei triste e non sai nemmeno perché
E va bene così
Ma sì... va bene così.

lunedì 12 settembre 2011

DICIANNOVE MINUTI

Sterling è una tranquilla cittadina americana dello New Hampshire dove non succede mai nulla, fino a quando accade l'impensabile: un ragazzo di diciassette anni, Peter Houghton compie una strage di studenti nel suo stesso college. Cerca a sua volta di uccidersi, ma la polizia riesce a impedirlo e lo arresta. Con il 'mostro' sbattuto in prima pagina e in prigione, l'intera comunità - genitori, amici, fidanzati, conoscenti delle vittime - straziata, fatica a fare i conti con una realtà peggiore di un incubo: vite stroncate, altre storpiate, deturpate per sempre. Per ironia della sorte, tra i feriti c'è anche Josie Cormier, testimone chiave e figlia del giudice incaricata del processo. E fra i professori del college c'è il padre di Peter, che da bambino era amico di Josie. Ciascuna delle persone coinvolte tenta, fra passato e presente, di comprendere i perché di ciò che è successo in un dialogo a più voci intenso e spiazzante perché fa capire come la realtà sia perversamente complessa, come gli studenti modello possano rivelarsi degli aguzzini e come i mostri possano rivelarsi vittime disperate, in un'età in cui quanto è maggiore il bisogno di amore e comprensione, tanto minore è la capacità di mostrarlo, un'età in cui le insicurezze spingono al conformismo che non tollera diversità. Sono tante le domande che pone Jodi Picoult e sono tutte importanti: è possibile che un figlio possa dimostrarsi un perfetto estraneo agli occhi dei propri genitori? Che cosa significa essere diversi nella nostra società? Fino a che punto può arrivare il desiderio di vendetta da parte di una vittima? E soprattutto: che diritto ha, chiunque, di giudicare gli altri? Ancora una volta Jodi Picoult sa trovare le parole giuste per raccontare storie scomode, difficili, ma autentiche e urgenti.Lo sto leggendo in questi giorni. Bellissimo e coinvolgente. La vittima che diventa carnefice perchè deriso e sbeffeggiato dai suoi coetanei mi ha colpito molto e allo stesso tempo fa riflettere molto. Quanti a quella età vorrebbero fare la stessa cosa?

domenica 11 settembre 2011

QUELL'11 SETTEMBRE DI 10 ANNI FA...

Studiavo. Ricordo perfettamente che quel martedì pomeriggio stavo studiando. Fatico a ricordare qual’era la materia ma quello fu l’ultimo esame che diedi prima di abbandonare definitivamente l’università.
Era una giornata abbastanza calda. Nonostante fossimo ai primi di settembre la temperatura era ancora estiva.
Ad un certo punto decisi di fare una pausa e mi alzai dalla scrivania per sgranchirmi un po’. Andai in frigo a prendermi un po’ di succo di frutta e accesi la tivù, giusto per fare un po’ di zapping prima di tornare sui libri. Di fronte mi si presentò uno scenario bruttissimo. La prima immagine che ricordo fu i due grattacieli in fumo. Ricordò che ci misi un po’ prima di capire cosa stava succedendo. Inizialmente pensavo a una tragedia aerea come, ahimè, spesso capita. Poi vedendo le immagini e seguendo i commenti capii che era qualcosa di molto più grave. Era un attentato terroristico ai danni dell’America.
Furono momenti bruttissimi, rimasi paralizzato in piedi davanti la televisione mentre scorrevano quelle immagini e le notizie si susseguivano a ritmo frenetico.
Il primo istinto fu quello di mandare un sms a mio fratello che lavorava in un’altra città per dirgli quello che stava succedendo. Ma lui sapeva già tutto.
Non tornai a studiare quel giorno. Non ci riuscivo. Rimasi il pomeriggio intero a seguire le notizie che venivano dall’America. Ad un certo punto mi raggiunse in salotto anche mia madre e anche lei rimase attonita e senza parole davanti a quelle immagini.
Se non ricordo male faticai a prendere sonno quella notte. Mai fui così turbato come quel pomeriggio. Qualcosa è cambiato quel 11 settembre 2001, molto è cambiato.
E voi dov’eravate quel pomeriggio di dieci anni fa?

domenica 4 settembre 2011

ANNAMARIA RIZZOLI


Ogni tanto mi piace fare un tuffo nel passato. Qualche tempo fa avevo pubblicato Edwige Fenech, oggi tocca ad Annamaria Rizzoli che una trentina di anni fa era proprio una bella donna. Non siete daccordo?


sabato 3 settembre 2011

OSCAR WILDE DIXIT

C’è una solo cosa orribile al mondo, un solo peccato imperdonabile: la noia.

Ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno.


Mi piace parlare di fronte ad un muro di mattoni: è l’unico interlocutore al mondo che non mi contraddice mai.

Io sono così intelligente che a volte non capisco una sola parola di quello che sto dicendo.

giovedì 1 settembre 2011

UN'ALTRA ESTATE STA PASSANDO...

Un’altra estate sta passando. In silenzio, come quelle macchine di ultima generazione che non fanno rumore quando passano.

Un’altra estate sta passando e come sempre lascia un senso di malinconica tristezza. Dovrei essere contento perché quando passa l’estate finisce anche il pieno del mio lavoro. A breve arriveranno le meritate ferie e ho di fronte 9 mesi di lavoro tranquillo, senza ritmi frenetici, senza orari assurdi, senza weekend in cui c’è da lavorare.

Dovrei essere contento e invece la fine dell’estate mi mette tristezza. Mi piace l’estate. Le belle giornate con il sole che mette il buonumore, l’aria fresca della sera dopo una giornata di caldo soffocante, l’odore del mare, il sapore dei gelati e delle bibite fresche, le grigliate all’aperto, lavare la macchina a petto nudo e con le infradito, il suono delle cicale, la brezzolina lieve della notte che entra dalla finestra lasciata socchiusa, gli ombrelloni colorati sulla spiaggia.

La temperatura fuori è ancora molto calda ma l’arrivo di settembre preannuncia la fine della stagione estiva. Prima o poi l’aria rinfrescherà, prima o poi arriverà la prima pioggia autunnale.

E allora ci accorgeremo che un’altra estate è passata e che, come cantavano i Righeira “l’estate sta finendo e un anno se ne va. Sto diventando grande, lo sai che non mi va”.

domenica 28 agosto 2011

UMORISMO DOMENICALE



La torre di Pisa ... E se avesse ragione lei ?

“Ma teee, se mi trovassi a letto con Raul Bova cosa gli diresti?” “Eh! Fa tanto il figo e poi…” (Stefano Bellani)
Avete presente quello sguardo che le donne mandano agli uomini quando vogliono fare sesso? Bè, neanch’io. (Steve Martin)
Il metronotte è lo strumento per misurare il buio?
Io ho un amico così pigro, ma così pigro che ha sposato una donna incinta. (Gino Bramieri)

Aveva un computer molto datato. Il copia e incolla lo faceva con il Vinavil. (Maurizio Tecli)

sabato 27 agosto 2011

PUBBLICITA' ZUCCHETTI (anni '80)


Ve la ricordate questa pubblicità? Sono convinto che per molti di voi sarà un bellissimo tuffo nel passato...

mercoledì 24 agosto 2011

...SOME GHOSTS NEVER GO AWAY...

...some ghosts never go away...
...alcuni fantasmi non vanno mai via...

Basta un sogno strano ed eccoli riapparire prepotentemente.
...some ghosts never go away...
...alcuni fantasmi non vanno mai via...
Sono sempre lì rinchiusi nel cuore
E aspettano solo che tu li tolga fuori, li faccia respirare
...some ghosts never go away...
...alcuni fantasmi non vanno mai via...
Li rivedi nelle foto, li risenti negli abbracci
Li rileggi in frasi mai scritte o mai dette
...some ghosts never go away...
...alcuni fantasmi non vanno mai via...
In bilico tra un passato mai scordato
E un presente da riempire.
...some ghosts never go away...
...alcuni fantasmi non vanno mai via...
Dov’eri ieri, dove sei oggi, dove sarai domani
Tornerei indietro se potessi
Per correggere gli errori o rifarli uguali
...some ghosts never go away...
...alcuni fantasmi non vanno mai via...

Spegni la luce, ora è tardi
Spegni la luce, ho sonno, voglio dormire
Spegni la luce, voglio dimenticare
...some ghosts never go away...
...alcuni fantasmi non vanno mai via...

martedì 23 agosto 2011

DAL FILM PROPOSTA INDECENTE

Se vuoi qualcuno a tutti i costi... lascialo libero se tornerà da te... sarà tuo per sempre se non lo farà... è perché non lo è mai stato.

Il male che si fanno due persone se lo ricordano, e se tornano insieme, non è perché dimenticano, ma perché perdonano.
Volevo che finisse... non mi avrebbe mai guardato come guardava lui!

lunedì 22 agosto 2011

TUTTI AL MARE

Tutti al mare, tutti al mare
mamma chiama i bambini per farmi giocare
con loro sul mare ma riesco a fuggire.
e ogni tanto mi accorgo che babbo
si perde a guardare le donne del mare
tutte nude, tutte al mare.
mamma non vuole comprarmi la noce di cocco
e mi porta a bagnare la testa con l'acqua di mare,
che il sole comincia a scottare.
Poi tira fuori i panini con l'olio e col sale, con la pipì del cane,
buttalo, buttalo in mare,
e sono a sedere sulle ginocchia del mio più forte zio...
quello che a forte dei marmi ha vinto una gara
di tiro al piattello, ed una di ballo liscio
e che oggi è venuto con noi qui al mare
e c'è anche la zia che rimane a guardare
mentre noi ci tuffiamo nel mare
perchè lei dice che oggi il bagno non lo può fare
e nella testa ha la rima micidiale delle canzoni italiane
che sono state scritte tutte sulla riva del mare
tutti al mare, tutti al mare
ad affogarci nel mare...
Ho scoperto questa canzone ascoltandola mentre andavo a lavorare settimana scorsa. Il gruppo è di Livorno, mi pare, e si chiama "Virginiana Miller". Bella la musica e altrettanto bello il testo.

sabato 6 agosto 2011

RAGIONEVOLI DUBBI

«Confessare, anche a se stessi, i propri desideri - quelli veri - è pericoloso. Se sono realizzabili, e spesso lo sono, dichiararli ti mette di fronte alla paura di provarci. E dunque alla tua vigliaccheria. Allora preferisci non pensarci, o pensare che hai desideri impossibili, e che è da adulti non pensare alle cose impossibili.» (p. 106)
«Ero stabilmente un disadattato, ormai. Mi ero garantito una stabile, mediocre infelicità, mi dissi. Immunizzato da una infelicità devastante in cambio di una insoddisfazione permanente e desideri inconfessabili. Poi pensai che facevo delle riflessioni banali, patetiche, e che mi autocommiseravo.»
(p. 124-125)
«Le nostre parole sono spesso prive di significato. Ciò accade perché le abbiamo consumate, estenuate, svuotate con un uso eccessivo e soprattutto inconsapevole. Le abbiamo rese bozzoli vuoti. Per raccontare, dobbiamo rigenerare le nostre parole. Dobbiamo restituire loro senso, consistenza, colore, suono, odore. E per fare questo dobbiamo farle a pezzi e poi ricostruirle.» (p. 128)

 

mercoledì 3 agosto 2011

FRASI DI LINO BANFI (dai suoi film)


Siamo sul ristorante della costa che dio solo sa quel che costa e non ordini l'aragosta.

Gianluca modestamente è un ragazzo pimpante. Come dice San Gerardo protettore del biliardo con la stecca di Gianluca ogni botta a filotto è buca!

Non voglio mangiare più, va bene! Tanto devo partire.
Ma prendi almeno due prugne cotte: ti servono per i benefici corporali.
No, io beneficio benissimo così!


Parola d'ordine:"Pere che il pompelmo faccia mele". (In realtà è "Pare che il pompelmo faccia male")

Allenatore in seconda: Cambia Cavallo!
Canà: Che l'erba cresce.


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lunedì 1 agosto 2011

COSI' PARLO' IL GRANDE TOTO'...

Con queste armi spezzeremo le reni a Maciste e ai suoi compagni, a Rocco e i suoi fratelli. Popolo di Tebe, armiamoci e andate.


A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?

Si dice che l’appetito vien mangiando, ma in realtà viene a star digiuni.
Le uova sono troppo dolci? Che le devo dire? Saranno uova di Pasqua!


Lei vuole sposare mia figlia? No, non se ne fa niente: a me i generi non interessano, a meno che non siano alimentari.

giovedì 28 luglio 2011

AGGRAPPATI


Aggrappati,
Aggrappati ad un treno in corsa (che non può fermarsi e che non puoi perdere)Aggrappati ad un sogno (sempre lo stesso o uno diverso, che differenza fa?)Aggrappati ad una speranza (ma non si vive solo di speranze…)Aggrappati
Aggrappati con tutte le forze
Aggrappati ad un pensiero (pensiero stupendo...)Aggrappati ad ad un’illusione (o forse è solo un’ossessione…)Aggrappati (non mollare, non ora)Aggrappati ad una frase, ad una canzone
Aggrappati ad un gesto, ad un sorriso
Aggrappati a qualcosa
Aggrappati a qualcuno
Aggrappati

giovedì 21 luglio 2011

CERTE RELAZIONI SONO COME UN LIBRO...

E poi ti accorgi che certe relazioni sono come un libro che hai appena finito di leggere. Lo rigiri in mano, lo riguardi, cerchi di rileggere qualche paragrafo convinto che ti sia sfuggito, ma non trovi il coraggio di chiuderlo e metterlo da parte.
Certe relazioni sono così. E’ inutile scrivere sms che non avranno una risposta. E’ inutile fare inviti che puntualmente verranno rifiutati. E’ inutile perdere tempo dietro telefonate vuote dove tu non sai che dire e lei muore dalla voglia di chiudere il telefono.
C’è un tempo per amare, un tempo per lasciarsi e un tempo per mandarle a quel paese. Ecco, è questo ciò che dovresti fare. Dovresti mandarle a quel paese, smettere di cercarle, cancellare il loro numero dal tuo cellulare, cancellare il loro volto dalla tua mente.
Ma tu sei una testa dura. Tu quel libro continui a rigirarlo in mano, tu continui a cercare un paragrafo da rileggere, continui a sfogliare le pagine avanti e indietro. Perché tu quel libro non vuoi proprio metterlo da parte.

lunedì 18 luglio 2011

SU FACEBOOK PRECARIO LICENZIATO FA TREMARE IL MONDO DELLA POLITICA

Finte scorte, furti fasulli per ottenere rimborsi, minacce inesistenti per ottenere l’auto blu, viaggi gratis per amici e parenti, sconti giganteschi e stipendi elencati uno ad uno per mettere a nudo i privilegi della politica. A far tremare il Palazzo con decine di rivelazioni sulla vita quotidiana dei deputati è un anonimo ex precario, licenziato dopo 15 anni di lavoro, che ha deciso di vendicarsi pubblicando su Facebook tutti “i segreti della casta di Montecitorio”, su un’omonima pagina del social network.
E la popolarità della pagina si propaga con la rapidità di un focherello che diventa rogo. In poche ore Spidertruman, come si fa chiamare l’autore sul Web, ha superato i duemila, poi i seimila, poi gli ottomila fan, cavalcando l’ondata di antipolitica che anche negli ultimi giorni è divampata sulla rete dopo la cancellazione dei previsti tagli agli stipendi dei parlamentari. Attualmente i fan sono oltre 43 mila.
E così ce n’è per tutti. Perché certe marche d’auto fanno sconti anche del 20% ai parlamentari, e perché certe compagnie telefoniche applicano tariffe assai ridotte? E poi barbieri pagati, a detta dell’autore, 11 mila euro al mese e tutti provenienti dalla stessa regione del presidente della Camera che li assunse. Poliziotti costretti a fare da chauffeur alle mogli degli onorevoli di giorno e ad accompagnare il deputato di turno dall’amante la sera. Poi il capitolo furti finti: secondo l’infuriato Spidertruman sarebbero decine le finte denunce di furti di computer portatili effettuate dai deputati solo per aver diritto al rimborso e poterne comprare altri.
Tra le invettive sono finite anche le scorte di polizia, ottenute molto spesso, a suo dire, grazie a finte lettere di minacce inviate ad hoc magari con l’inserimento nella busta di qualche bossolo. E poi i viaggi gratis per amici e parenti dei parlamentari ottenuti grazie ai punti “Millemiglia” accumulati con i viaggi gratuiti a cui i membri del parlamento hanno diritto. Le rivelazioni sono appena all’inizio, assicura Spidertruman.
Insomma, i privilegi della Casta finiscono per l’ennesima volta nel mirino del Web anche se su certi dettagli sarà dura distinguere tra la realtà dei fatti e l’arrabbiatura dell’anonimo vendicatore.
FONTE: Quotidiano.net




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domenica 17 luglio 2011

RIDIAMO SULLA SUOCERA...

Un impiegato dell'agenzia di pompe funebri al telefono: -Certo, signore, per il funerale di sua suocera possiamo organizzare tutto noi; ma cosa intende esattamente, dicendo "velocemente e senza che soffra"?
"Mi sono fatto la casa nuova. L'ho voluta tutta tonda." "Come mai così strana?" "Perché mia suocera quando ha saputo che mi facevo la casa nuova mi ha chiesto se ci sarà un angolo anche per lei!"
Ci sono due passanti per la strada che odono delle grida provenire da una finestra di un palazzo. Alzano lo sguardo e vedono una povera vecchietta attaccata con le unghie al davanzale di una finestra ed un tipo esagitato in piedi sul medesimo, che le sta pestando le dita cercando di farla cadere. I due preoccupatissimi urlano al folle: "Ma cosa fa? E' matto? Si fermi così la uccide!!!" "E' mia suoceraaa!!!" "Ammazza quanto resiste..."
Volevo fare qualcosa di carino così ho comprato una sedia a mia suocera. Adesso però non vogliono farmi inserire la spina!
Due amici si incontrano al bar. "Ciao Mario, come stai? Che mi dici di nuovo?" "Due giorni fa è morta mia suocera..." "Ah si? Mi dispiace molto! E come?" "E' morta avvelenata..." "Oh povera donna. E' stata morsa da qualche animale?" "No, no." "Ha mangiato qualcosa che non doveva mangiare?" "No, neanche. Vedi, stava parlando, come al solito, e si è morsa la lingua!"
Due amici si incontrano per strada. Uno dei due ha il viso tumefatto, sanguinolento e pieno di lividi. "Ma che cavolo ti sei fatto?" "Niente di grave, sono solo andato a seppellire mia suocera." "Che c'entra?" "Sai, lei non voleva..."

mercoledì 13 luglio 2011

CALDO, CALDO, ESAGERATAMENTE CALDO

Amo l’estate, sono tra quelli che amano il caldo e lo preferiscono al freddo. Ma il caldo di questi giorni è veramente troppo. Temperature altissime, non si respira, appena muovi un muscolo viene giù un litro di sudore, ti senti appiccicoso e sporco di sudore, la notte non si riesce a dormire e la mattina il letto è pieno di sudore. Stamattina nel dormiveglia pensavo seriamente di andare a lavorare con pantaloncini corti, infradito e canottiera (poi ho desistito, per fortuna).
Cercare un po’ di refrigerio è un miraggio. In genere quando sto in ufficio basta aprire la porta che dà alle celle frigorifere per avere un’arietta fresca (spesso anche troppo). In questi giorni hai voglia di spalancare porte e finestre, aprire condizionatori e ventilatori vari, l’aria è sempre terribilmente calda.
Non se ne può più. Come canterebbe Britti “voglio restare tutto il giorno nella vasca, con l’acqua calda (anzi è meglio fredda) che mi coccola la testa, un piede fuori che s’infreddolisce (e che si infreddolisce con sto caldo, semmai si riscalda) appena, uscire solo quando è pronta già la cena (anzi non esco proprio)”.

lunedì 11 luglio 2011

LONTANO LONTANO

Lontano lontano nel tempo
qualche cosa
negli occhi di un altro
ti farà ripensare ai miei occhi
i miei occhi che t'amavano tanto
E lontano lontano nel mondo
in un sorriso
sulle labbra di un altro
troverai quella mia timidezza
per cui tu
mi prendevi un po' in giro
E lontano lontano nel tempo
l'espressione
di un volto per caso
ti farà ricordare il mio volto
l'aria triste che tu amavi tanto
E lontano lontano nel mondo
una sera sarai con un altro
e ad un tratto
chissà come e perché
ti troverai a parlargli di me
di un amore ormai troppo lontano.
(Luigi Tenco - Lontano Lontano)


L'ho sentita qualche giorno fa per la prima volta. Ero in dormiveglia e la radio suonava questa canzone. E mi è rimasta impressa.

lunedì 4 luglio 2011

AFORISMI DI CHARLES BAUDELAIRE

Ho sentito passare su di me il frullo d'ali dell'imbecillità.

Bisogna lavorare, se non per gusto, almeno per disperazione. Infatti, tutto ben considerato, lavorare è meno noioso che divertirsi.


Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza.
Ciò che ho sempre trovato di più bello, a teatro, è il lampadario.


Questa vita è un ospedale in cui ogni paziente è posseduto dal desiderio di cambiare letto.

Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere.

C'è un solo modo di dimenticare il tempo: impiegarlo.

sabato 2 luglio 2011

GIORNI SEMPRE UGUALI, SEMPRE GLI STESSI

Poco leggevo distrattamente cosa scrissi un anno fa. C’era la sensazione che qualcosa stesse per cambiare.
Non è solo il tempo che sta cambiando. Molte cose stanno cambiando, e io sono qui. E sono pronto.”
Ero pronto. Ero pronto all’amore, ai cambiamenti che stavano per arrivare. Ero pronto, prontissimo. Ma quel pomeriggio di un anno fa non sapevo che quello era solo l’inizio della fine. Perché non è cambiato nulla. Tutto è rimasto uguale. Come questi giorni, queste settimane, questi mesi, sempre uguali, sempre gli stessi, come questi sabato sera mestamente malinconici, come questo cuore sempre vuoto e triste.

E poi ogni tanto arriva la morte. A ricordarti che la vita è breve e non sai cosa c’è domani e dovresti vivere intensamente ogni oggi senza affannarti per cose che non ci sono e che forse non arriveranno mai. E dovresti essere tu a fare in modo che i giorni non siano sempre gli stessi e sempre uguali. Perché nulla cambierà mai da sé se non sei tu a fare in modo che cambi.

martedì 28 giugno 2011

C'E' SEMPRE UN PO'...

C'e' sempre un po’ di verità ad ogni "stavo solo scherzando".
‎C’è sempre un po' di delusione ad ogni “non importa”.
C’è sempre un po' di conoscenza ad ogni "non lo so".
C’è sempre un po' di dolore ad ogni "sto bene”.
C’è sempre un po’ di rabbia ad ogni “vabbè, pazienza”.
C’è sempre un po’ di amarezza ad ogni “si vede che doveva andare così”.
C’è sempre un po’ di rumore in ogni silenzio.
C’è sempre un po’ di silenzio in ogni trambusto.
C’è sempre un po’…

martedì 21 giugno 2011

FRASI DA FILM D'AUTORE ITALIANI

(A.Sordi): "Un little precisation America. Voi americani dite sempre la parola bastardo, lo sai perché? V'o dico io. Perché c'avete una lingua molto, ma molto povera. Perché se io mi volessi abbassare a rispondere al tuo bastard, che a noi ce fa proprio ride, io ti potrei dare: del figlio di madre ignota, del rotto nel posteriore, ti potrei mandare a fare nel medesimo, potrei fare appello anche ai tuoi morti, con eventuale partecipazione de tu' nonno in carriola, opzionale, e coinvolgere tua sorella, notoriamente incline allo smandrappo e all'uso improprio della bocca, e allargà il discorso a quel grandissimo Toro Seduto de tu' padre, a sua volta figlio di una città di cinque lettere cantata da Omero, che tu 'n sai manco chi era perché sei ignorante. Are you ignorant! " (Il Tassinaro)
"Ma chi e' 'sta cicciona?". "Mia madre". "Perbacco: bella donna" (Il Sorpasso)

Conte Mascetti:Dove sei stata, troia?. Titti:A cavallo!!. Conte Mascetti:Di chi, puttana? (Amici Miei)
perche io so io e voi nun sete un cazzo (Il marchese del Grillo)

domenica 19 giugno 2011

RIDERE O SORRIDERE SUI COMPUTER



Nell'anno 1969 è bastata la potenza di calcolo di due Commodore 64 per mandare con successo una navicella sulla Luna; nell'anno 2003 è necessario un Pentium 4 a 2000 Mhz per far funzionare Windows XP. Qualcosa deve essere andato storto.
Un IBM Pentium sta facendo la corte ad un Motorola Macintosh: "Che programma hai per stasera?". "Mi dispiace, devo uscire con un' Amiga!"

Un bambino chiede al padre cosa fossero le icone,il padre risponde: "Sono immagini sacre" E il figlio:"E perchè Windows ne ha tante?" Il padre:"Perchè per farlo funzionare ci vuole un miracolo!!!"
A fine mese, un sistemista riceve l' "host-ipendio". Il primo linguaggio di programmazione per computer fu il "COBOL", lanciato nell'antica Grecia col nome "disCOBOL". Un sistemista incazzato è "host-ile"! br>"Ti dico, che è così e basta!!", dice il sistemista "host-inato". La matriciana e l'array-bbiata sono le paste preferite dai programmatori. I sistemisti, per ubriacarsi, vanno all' "Host-eria"! "Non facciamo discorsi di LAN caprina!", diceva il sistemista irritato !! (o era irretito?)

sabato 18 giugno 2011

COSA SUCCEDE SU INTERNET OGNI 60 SECONDI

La maggior parte di noi usa internet in maniera superficiale e spensierata; nessuno di noi sa di preciso cosa accade mentre noi stiamo fermi per soli 60 secondi davanti ad un pc.
Giusto per rendere un’idea, il sito Go-Gulf ha pubblicato in rete una nuova infografica realizzata dai grafici dello studio Shanghai Web Designers intitolata “60 Seconds – Things That Happen On Internet Every Sixty Seconds“.
Nella coloratissima infografica in questione sono riportati dati a dir poco spaventosi che riassumono, mediamente, tutto ciò che accade ogni minuto su internet.
I dati raffigurati, considerati come “abbastanza precisi” dalla maggior parte dei blogger in rete che hanno condiviso la notizia, rivelano che in soli 60 secondi vengono inviate 168 milioni di email e caricate 6.600 nuove foto su flickr; vengono effettuate 694.445 ricerche su Google e vengono caricati 600 nuovi video su YouTube, che corrispondono mediamente a circa 25 ore di riproduzione.
Ciò che stupisce tra tutti questi dati sono le statistiche di Facebook: ogni minuto vengono pubblicati circa 695 mila status e 510 mila commenti. Su Twitter, invece, vengono creati 340 nuovi profili e condivisi 98 mila messaggini da 140 caratteri. Nello stesso preciso istante, inoltre, vengono passati circa 370 mila minuti di chiamate su Skype.
Dati importanti riguardano anche l’andamento del web, con la nascita di 60 nuovi blog al minuto, ovvero uno al secondo.
Infine, vengono scaricate circa 13 mila applicazioni dall’Apple Store e pubblicate 40 nuove domande sulla celebre piattaforma Yahoo Answer.
FONTE