"... Da ragazzo avevo l'abitudine di scrivere su un diario ciò che mi passa per la testa. Frasi, canzoni, citazioni, pensieri. Ora che sono grande ho continuato questa abitudine sul web ..."

martedì 16 dicembre 2008

PENSIERI NELLA PIOGGIA

Guardò fuori dalla finestra. Era quasi buio e pioveva insistentemente. Gli piaceva vedere la pioggia, le gocce che sbattevano sul vetro della finestra, i riflessi di luce nell'acqua. Amava vedere la pioggia mentre nel camino il fuoco ardeva vivace. La pioggia e il fuoco, l'acqua e il calore, il freddo e il caldo. Amava questi momenti. Lo rilassavano, si sentiva quasi in pace con il mondo e con se stesso. Si lasciò andare ancora una volta nei suoi pensieri. Pensò di nuovo a lei, a quello che gli aveva detto un paio di giorni prima, al suo sorriso, alle sue espressioni, al contatto con la sua pelle quando lo baciava sulle guance, alle sue labbra così sensuali.
Chiuse gli occhi e la sua mente sprofondò nei ricordi delle sue ragazze. Quella con gli occhi belli, quella sempre allegra, quella dolce, quella che lo accusava di scappare sempre, quella ubriaca che aveva baciato sulle labbra, quella che sfuggiva sempre, quella che ora odiava a morte, quella che era diventata un'amica, quella che ci aveva ripensato ma era tardi, quella irraggiungibile perché già fidanzata. Pensò alla prossima, a quella che ancora doveva arrivare, a quella che prima o poi sarebbe sicuramente arrivata
Aprì gli occhi. Non pioveva più. Rimase a guardare il fuoco ardere nel camino mentre la notte scendeva dolce e silenziosa.

lunedì 15 dicembre 2008

GLI ANNI

Cos'è rimasto delle gioie e dei miei improbabili dolori?
dov'è finito il tempo dei miei straordinari batticuori?
avessi inventato qualcosa, si fa per dire una pietanza;
fossi stato un genio o almeno un terzino dell'Atalanta;
mia madre mi diceva sempre:"Smettila di bere!"
e non sapeva ancora che dovevo ancora cominciare
io mi toccavo freneticamente pensando alle sue amiche
ah! le idee già da allora le mie preferite
Gli anni t'inseguono quando sei solo
gli anni ti parlano ma non è vero
Gli anni rimangono
silenziosi, leggeri, stanno dove li metti
e si nascondono
negli odori, nei fogli,nel whisky, nei cassetti
gli anni si impigliano e si aggrovigliano
Vorrei parlarti vorrei spiegarti vorrei lasciarti e poi cercarti
Vorrei sognare
che è stato solo un sogno che mi hanno raccontato
senza dormire
perché il mondo non c'è quando io sono addormentato
e poi dormire
con una poesia che da sempre so a memoria
senza sognare
e la ragazza usciva lentamente dalla storia
gli anni continuano
telefona almeno per dirmi come ti va la scuola
fatti guardare
come ti sei fatta bella, è vero, il tempo vola
gli anni t'imbrogliano
io non so più se sono buoni o cattivi gli indiani
però non vale
che stavo in piedi a vedere con chi usciva lei domani
gli anni sorridono
e un'altra donna leggera leggera danza sulle dita
corrono avanti
e colori, persone, giochi giorni, l'Inter, la partita
Gli anni che passano non sono mai tanti
gli anni miei... gli anni, gli anni, gli anni. (Roberto Vecchioni - Gli anni)