"... Da ragazzo avevo l'abitudine di scrivere su un diario ciò che mi passa per la testa. Frasi, canzoni, citazioni, pensieri. Ora che sono grande ho continuato questa abitudine sul web ..."

sabato 27 ottobre 2012

VIVA L'ITALIA - TRAILER E TRAMA

L’ onorevole Michele Spagnolo (Michele Placido), del partito Viva L’ Italia, vive una vita di menzogne e corruzioni. Michele ha tre figli che vanno avanti “aiutati” dalle sue raccomandazioni. Susanna (Ambra Angiolini) cerca di fare l’ attrice ma, oltre allo scarso talento, ha pure una pessima dizione. Gli altri due figli Valerio e Riccardo (Alessandro Gassman e Raul Bova ) non sono da meno: il consiglio d’ amministrazione per Valerio, il concorso in medicina per Riccardo, rigorosamente da raccomandato. Sullo sfondo c’è la politica italiana, quella ormai da manuale: favoritismi, menzogne, scandali da nascondere. Un giorno però, l’ onorevole Michele Spagnolo, mentre è in dolce e imbarazzante compagnia di una soubrette di scarso talento, ha un malore. Quando si risveglia all’ ospedale, è cambiato: ha un disturbo chiamato demenza frontoparietale, una malattia che compromette gran parte delle sue funzioni cerebrali. Michele Spagnolo non riesce più a mentire nè a stare zitto, parla senza filtro e dice solo ed esclusivamente la verità, che per un politico è praticamente la rovina! Un nuovo articolo della Costituzione italiana che sancisca il diritto di ogni cittadino a conoscere la verità: è questo il nuovo obiettivo del senatore Michele Spagnolo, che si trasforma in un uomo nuovo. Da politico cinico e bugiardo incallito, Michele rinasce, cambia carattere e diventa così sincero che anche la sua famiglia stenta a riconoscerlo. Inizialmente la cosa sconvolge un pò tutti, soprattutto i figli che vengono a sapere tutta la verità e tutti i retroscena della loro bella vita! Ma anche per i peggiori c’è spazio per un nuovo inizio.
In due parole: DA VEDERE !!!

domenica 21 ottobre 2012

A CHE ORA E' LA FINE DEL MONDO? (mancano 60 giorni, o forse no)

Se i Maya hanno ragione stiamo vivendo gli ultimi 60 giorni prima che arrivi la fine del mondo. Due mesi esatti all’Apocalisse. Personalmente non ho mai creduto più di tanto a questa storia. Come ironicamente faceva notare qualcuno, questi non sono stati capaci di prevedere la loro fine, figuriamoci se possono aver predetto la fine del mondo.
Tra l’altro gli esperti in materia hanno iniziato a mettere in giro voci su alcuni errori nel calcolo del calendario Maya e a ritardare di almeno 15 anni l'Apocalisse. Dunque non ci rimarrebbero 60 giorni di vita, ma 15 anni (e in 15 anni hai voglia di calcoli e ricalcoli…)
Purtroppo non tutti la pensano come me se è vero che Bugarach, piccolo paesino francese che secondo le previsioni Maya sarà l’unico a salvarsi, è stato letteralmente preso d’assalto da turisti e curiosi. E inoltre gli alberghi, i ristoranti e le camere private della zona hanno fatto registrare il tutto esaurito già da tempo.
E mi vengono in mente le parole di una canzone di Ligabue “Che or'è, scusa ma che or'è,
Che non lo posso perdere l'ultimo spettacolo,
Fine del Mondo in Mondovisione, diretta da San Pietro per l'occasione”. A che ora è la fine del mondo? Ma soprattutto, alla luce dei nuovi calcoli, mi verrebbe da chiedere “In quale giorno è la fine del mondo?”

giovedì 18 ottobre 2012

SCHIAVI DEL CALCIO, QUANDO IL SOGNO DIVENTA INCUBO

Una domenica senza calcio di serie A può essere l’occasione per approfondire argomenti di cui in genere si parla poco o quasi mai. Come, per esempio, di ciò che succede ogni anno in Africa.
Li chiamano i “nuovi schiavi del calcio”, un esercito la cui stima approssimativa parla di ventimila unità, reclutati tra giovani minorenni provenienti dall’Africa. Ragazzini con il mito dei calciatori di successo come Eto’o, Drogba o Weah, ai quali viene prospettato un futuro roseo.
Ma dietro la gloriosa facciata di questi rari fuoriclasse del calcio si cela un mondo completamente diverso. Documenti falsificati e dati anagrafici modificati per aumentare l’età di un ragazzo troppo giovane. Famiglie che si indebitano sino al punto di vendere la propria casa per avvicinare i propri figli agli osservatori e magari anticipare i costi di un viaggio in Europa per un provino. Procuratori senza scrupoli che non si fanno problemi a scomparire quando questi aspiranti calciatori non riescono a superare la prova. Giovani abbandonati in un Paese sconosciuto, senza i soldi né la forza di tornare a casa ed ammettere il proprio fallimento, ad una famiglia che ha impiegato tutti i suoi risparmi per quella occasione.
Ragazzi che piuttosto che tornare indietro scelgono di restare in Europa, anche a costo di vendere borse per strada o spacciare droga per racimolare soldi e tentare di risanare il debito dei loro genitori. Clandestini giunti nel continente europeo con finti contratti di lavoro costruiti ad hoc per aggirare le leggi.
Una delle mete più sensibili è la Francia. Ne arrivano migliaia ogni anno. L’associazione Culture Football Solidaire in un’indagine di qualche anno fa ha censito fra le strade di Parigi 800 ragazzi africani diventati solo ex calciatori. Ma molti finiscono anche altrove, Italia, Germania, Spagna, Paesi dell’Est, dove diventano manodopera per la criminalità organizzata.
Spesso dietro queste operazioni ci sono agenti abusivi o loschi intermediari il cui obiettivo è lucrare sulla crescente richiesta dei campionati professionistici europei, ma in più di un’occasione si sono registrati anche trasferimenti di minorenni ad opera di procuratori internazionali di indubbia fama, con giovani venduti dietro un compenso di decine di migliaia di euro.

La compravendita dei calciatori minorenni è vietata dall’articolo 19 del Regolamento Fifa sullo Status e sul Trasferimento dei giocatori, che recita: “I trasferimenti internazionali dei calciatori sono consentiti solo se il calciatore ha superato il 18° anno di età”. Sono previste, però, delle eccezioni: il trasferimento di un giocatore di 16 anni è consentito all’interno dell’UE o dell’ AEE, per via della sentenza Bosman (che liberalizza il mercato del calcio europeo); se i genitori del ragazzo si sono trasferiti nel Paese della nuova società per motivi indipendenti dal calcio; se è in essere un accordo di collaborazione tra accademie giovanili dei due club (con adeguato alloggio, mantenimento e istruzione). E su queste eccezioni s’innestano i sedicenti procuratori. Falsificano i documenti dei ragazzi, oppure fabbricano falsi attestati in cui risulta che i genitori lavorano in Europa. E per la Fifa è impossibile controllare tutto, specie se i ragazzi giocano in squadre amatoriali, e non riconosciute.
L’unica forma di contrastare questo schiavismo è sul campo. Così dovrebbe fare anche la Fifa, ma le risorse che dedica alla prevenzione di questo fenomeno sono minime. Con il business del calcio che si diffonde verso nuove frontiere, il problema è destinato a rimanere e a crescere.

sabato 6 ottobre 2012

ALL'ULTIMA SPIAGGIA

La tv lancia un nuovo reality: vince il più disperato d'Italia. In un paese all'ultima spiaggia, si presentano in migliaia. Le loro storie raccontano sempre una forma di precariato: lavorativo, familiare, sociale, perfino sentimentale. Come quello di Ester, combattuta tra l'amore per Ramona, e quello per il suo ex Riccardo, al quale le chiedono il seme per generare un figlio. Poi c'è Paolo, guardia giurata, che dopo l'ennesimo rifiuto di un mutuo da parte della banca in cui lavora, tenta goffamente di rapinarla! Antonio, romano di borgata sposato con la sensualissima dominicana Carmen di cui è innamoratissimo. Almeno finché i due amici del cuore, non scoprono che la donna ha uno scabroso passato di attrice porno. Infine, l'imprenditore padano Fabio, a seguito di un infarto, si ritrova ricoverato nell'ospedale più scalcinato di Napoli per subire un intervento al cuore...

martedì 2 ottobre 2012

SIAMO MORTI A VENT'ANNI

Sospeso su una bolla di sapone, soffiata dai tuoi occhi a dicembre
con le mie mani così gelide che non afferrano più niente
incapace di ritrovarti nella città così cambiata
tra i tramonti dei nostri sorrisi, tra i tramonti della nostra vita
E siamo morti a vent'anni benedicendo di speranza troppe frasi, rimaste sul guanciale
Mentre dormivo sotto al tuo letto sentendoti sognare
Non ho mai visto la tua nuova casa ma avrei voluto sanguinarci dentro
Uscirne fuori magari in manette, un gran finale una volta per tutte
E siamo morti a vent'anni coi nostri progetti di vita alternativa,
coi troppi negroni barcollando in centro
E i tuoi cd della Nannini per farci qualcos'altro
E siamo morti a vent'anni con le tue apologie del mai e i miei per sempre
Con le mie frasi complicate e le mie serenate cantate a rate
Sono scomparso più dentro che fuori, troppe memorie dal sottosuolo
E ho ritrovato la fotografia, io e te a Bologna ed un bicchiere vuoto
E l'ho riempito per dimenticare, dimenticare di essere morto a vent'anni
Dimenticare di averti amata, dimenticare di ricordarti
E siamo morti a vent'anni benedicendo di speranze troppe frasi, coi segni sul guanciale
Mentre dormivo sotto al tuo letto sentendoti sognare
Tu sei qui che dormi e una nuvola viola di strani pensieri nella tua stanza,
il sapore perduto di tutti i miei baci sulle tue labbra
quanti amanti di cera si sono sciolti tra le tue coperte
e ho applicato una crocetta sul livello del mio dolore,
sul livello del mio dolore, sul livello del mio dolore
e cammino verso l'alba di un nuovo amore
amore
e siamo morti a vent'anni. (Il Cile - Siamo morti a vent'anni)