"... Da ragazzo avevo l'abitudine di scrivere su un diario ciò che mi passa per la testa. Frasi, canzoni, citazioni, pensieri. Ora che sono grande ho continuato questa abitudine sul web ..."

domenica 28 luglio 2013

...A VOLTE RITORNANO...

...A volte ritornano...
Un amore dei tempi del liceo che non hai mai dimenticato...
Quella canzone che non ascoltavi da molto tempo ma di cui ricordavi tutte le parole...
Alcune foto finite in un cassetto...
...A volte ritornano...
Un libro che non ricordi neanche se avevi letto...
La voglia matta di fuggire lontano...
Un sorriso che sembrava importante...
...A volte ritornano...
Una birra in compagnia...
L'odore del caffè la mattina...
Il sapore di un cornetto caldo...
...A volte ritornano...
O forse siamo noi che ci illudiamo che a volte ritornino...

venerdì 26 luglio 2013

CALICO JOE

È l’estate del 1973, l’America sconfitta nella guerra del Vietnam e sconvolta dal caso Watergate, cerca il riscatto nello sport: nell’immaginario collettivo il mondo è il baseball.
Proprio in quella stagione il giovanissimo e quasi sconosciuto Joe Castle, nato a Calico Rock in Arkansas, è chiamato a sostituire un titolare dei Cubs: il talento, la precisione e la forza nello sganciare i colpi ne fanno subito una promessa del baseball. Con lui in campo non c’è storia, i Cubs e Joe continuano a collezionare record. Tuttavia, alla fine del torneo mancano ancora diverse partite e non sempre il vento soffia nella stessa direzione. I Mets hanno iniziato a guadagnare nuovamente terreno eWarren Tracey, giocatore modesto ormai avanti con l’età, è intenzionato a collezionare il maggior numero di vittorie prima di abbandonare definitivamente il campo.
Il 24 agosto la partita decisiva: Joe Castle debutta a New York con i Cubs e Warren Tracey è nella posizione di lancio per i Mets: una vera e propria “sfida fra gioventù ed età matura”. Il quindicesimo lancio è quello fatale, l’ultimo per Joe, perché la palla sferrata sul monte di lancio da Warren lo colpisce dritto all’occhio destro portandogli via il caschetto e lasciandolo a terra esanime. È chiaro che Castle è stato colpito intenzionalmente, e se per lui è l’inizio di un incubo e la fine di una carriera promettente, non diversamente per la famiglia di Tracey. Infatti, sebbene Paul – figlio di Warren e voce narrante del romanzo – avesse solo undici anni al momento dell’incontro, guardando suo padre lanciare era riuscito a prevederne l’intensione e la mossa crudele; in quell’istante aveva pianto e lo aveva odiato. Dopo l’incidente i genitori di Paul si erano separati e Warren non si era mai più fatto vivo né con lui né con sua sorella.
Ora, trent’anni dopo, Castle, privato del suo lavoro e di una vita normale, vive ancora con la madre e i fratelli a Calico Rock, mentre dall’altra parte dell’America, in Florida, Warren Tracey sta morendo di un tumore al pancreas.
È possibile avere una seconda possibilità? Ma soprattutto, è giusto concedere una seconda possibilità? È il dubbio che tormenta Paul una volta venuto a conoscenza della malattia del padre, e che lo spinge a compiere un lungo viaggio fino a Calico Rock. Vuole convincere Castle a incontrare suo padre, in modo che egli possa espiare la sua colpa prima di morire. Ci riuscira?
In questo romanzo, John Grisham, abbandona il legal thriller, genere in cui è maestro e si dedica alla scrittura di un romanzo a tutto tondo. Calico Joe è un libro costruito ad arte, in cui il linguaggio specialistico del baseball fa tutt’uno con l’espressione degli stati d’animo dei protagonisti; insomma, un racconto che conferma il talento di Grisham, la sua capacità di spingersi fin nelle pieghe più nascoste dei personaggi e di portare - mediante la finzione romanzesca - la riflessione su questioni delicate come la miseria umana, la morte, la colpa e il perdono, a ricordarci che la letteratura ha un valore estetico nel senso più profondo del termine.

martedì 23 luglio 2013

DIECI INTERESSANTI (e simpatiche) RIFLESSIONI

Ci sono oggetti che smettono di funzionare bene con il passare del tempo. Per esempio gli specchi !!

A che numero di fan le stronzate che uno dice cominciano ad essere considerate perle di vita?

Ho assistito ad una scena raccapricciante. Uomo accasciato sul tavolo con una bottiglia di birra in mano versa lacrime copiose. Non aveva letto “analcolica” !!

Alla Santanché invidio soltanto una cosa: io per stare così devo bere tanto, ma proprio tanto.

Combattere il maschilismo con le quote rosa, è un po’ come combattere il razzismo con le lampade abbronzanti.

…quel momento triste in cui ti accorgi che la spazzatura esce di casa più volte di te.

Non capisco perché la gente si ostina a voler bruciare i grassi, io brucerei i magri.

Con i soldi non si compra la felicità. Ma la si può corrompere.

Stato attuale: se taglio una cipolla piange lei.

Ti amo di più del tasto snooze della sveglia….

sabato 20 luglio 2013

MAXIBON MOTTA. VI RICORDATE QUESTI SPOT?

Tempo d'estate, tempo di gelati. Ecco un bel tuffo nel passato con tre pubblicità storiche del Maxibon Motta, uno dei miei gelati preferiti. Quanti ricordi...





mercoledì 17 luglio 2013

SPENDE 200 EURO AL PRIMO APPUNTAMENTO MA LEI NON CI STA: LA DENUNCIA

Lui le paga il cinema, il ristorante e il drink, il tutto per duecento euro, ma lei non se la sente di andare a letto con lui. La dichiarazione: "E’ uno schifo, se Dio ti ha fatto la ... è perchè la devi dare, sennò ti faceva un altro braccio!". Udine sconvolta per le scene da film che si sono consumate davanti agli occhi delle forze dell’ordine friulane quando Mario M., 27 anni, descritto da tutti come ragazzo modello, ha chiamato in caserma per denunciare Graziella G. di 24 anni. Il motivo? 200 euro di spesa al primo appuntamento, che però non sono serviti per concludere incontro come lui aveva preventivato.
All’uscita dalla caserma ha dichiarato: "Ho speso 200 euro per lei e sta scema nemmeno un ... mi fa! Ragazze cosi andrebbero denunciate per falsità d’intenti, prima si fanno offrire le cose e poi nemmeno in camporella vogliono andare! Noi ragazzi dobbiamo unirci, anzi, creerò una fondazione in nostra tutela…". (Libero)
Già quando ho letto "se Dio ti ha fatto la ... è perché la devi dare, sennò ti faceva un altro braccio" ero piegato a due dalle risate. 
Aldilà della vicenda al limite del paradossale, non posso che essere solidale con il maschietto. Anche se non per forza te la deve dare visto che le hai offerto cena e drink. Anzi è scorretto pretendere che te la dia solo perché le hai offerto la cena. Diciamo che è scorretto pretenderla ma per buona educazione e cortesia sarebbe giusto che te la dia... Oh, no?


domenica 14 luglio 2013

DISTRATTAMENTE PENSANDO A TE

...E io continuo a pensare a te. Chissà poi perché...

Non importa quanto aspetti ma chi aspetti. E soprattutto se alla fine arriva...

...Se solo avessi le parole, te lo direi... Le parole invece escono sempre dopo, quando è troppo tardi...

...tanto ci si innamora sempre della persona sbagliata...

E' proprio da coglioni innamorarsi due volte della stessa persona...

...tanto lo sapevo che sarebbe andata così...

sabato 13 luglio 2013

I SOLITI ACCORDI

Canzone fantastica e, nonostante risalga a 20 anni fa, ancora molto attuale. Jannacci era un grande !!!