"... Da ragazzo avevo l'abitudine di scrivere su un diario ciò che mi passa per la testa. Frasi, canzoni, citazioni, pensieri. Ora che sono grande ho continuato questa abitudine sul web ..."

domenica 30 gennaio 2011

IMMATURI

Sono andato a vedere questo film sabato scorso. Mi è piaciuto moltissimo anche se l’ho trovato molto nostalgico. Soprattutto per chi ha conseguito il diploma di maturità da un po’ (nel mio caso quasi 14 anni) risulterà molto malinconico. Però allo stesso tempo fa sorridere e mette di buonumore. La colonna sonora è accattivante (c’è una versione di “Born to be a live” cantata da Paolo Kessisoglu che merita di essere ascoltata) e la trama in sé, a parte il paradosso (un gruppo di ragazzi si ritrova a dover ripetere l’esame di maturità per un errore), è piacevole. Ve lo consiglio calorosamente. Non ve ne pentirete di sicuro.

sabato 29 gennaio 2011

IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE

Bruno è un bambino di otto anni che vive a Berlino con il padre Louis (un ufficiale nazista), la madre Elsa e la sorella Gretel. Un giorno, il padre viene trasferito vicino al campo di concentramento di Auschwitz per ordine di Hitler, e porta la famiglia con sé. Bruno decide di esplorare il giardino dietro la villa, anche se gli era stato vietato, arrivando fino alla recinzione del campo di sterminio, dove incontra Shmuel, un bambino ebreo della sua stessa età, con cui stringe amicizia. Quasi ogni pomeriggio Bruno e Shmuel si siedono uno da una parte e l'altro dall'altra della rete e si confidano.
Quando Elsa scopre le cose terribili che avvengono nel campo di concentramento, comincia a chiedere a Louis di far ritorno a Berlino. Louis crede che l'idea migliore sia che i figli ed Elsa tornino a Berlino, ma Bruno non è felice, perché finalmente ha trovato un vero amico. Il giorno stesso Bruno dà la notizia a Shmuel, il quale gli dice invece di non riuscire più a trovare suo padre nel campo.
Bruno decide allora di passare per l'ultima volta un po' di tempo con Shmuel, e di scoprire cosa c'è al di là della rete. Così si mettono d'accordo: Bruno deve portare un po' di cibo per Shmuel, e Shmuel deve procurargli il pigiama, cioè gli abiti indossati dai detenuti del campo. Il giorno dopo Bruno si infila il pigiama a righe ed entra nel campo, dove aiuta Shmuel a cercare il padre.
Mentre Bruno è ancora nel campo suo padre, senza sapere che lui si trovi lì, ordina di avviare la marcia. Elsa e Gretel, non trovando Bruno, avvisando Louis e iniziano a cercarlo disperatamente: Elsa segue la strada che porta al campo, trovando i vestiti di Bruno per terra a pochi passi dal filo spinato. Nel frattempo, il padre entra nel campo, incomincia a cercarlo e si accorge che la marcia da lui ordinata aveva portato alla camera a gas; a nulla ovviamente serve il tentativo di fermare tutto, ormai accaduto.
Louis, a distanza di un anno, scopre la vera fine del figlio e si getta a terra aspettando che i soldati lo portino con loro, senza preoccuparsi di cosa sarebbe successo.

martedì 25 gennaio 2011

IL SEGRETO PER ANDARE D'ACCORDO CON LE DONNE.... E ALTRO

Il segreto per andare d’accordo con le donne è avere torto. (Achille Campanile)

L’unica cosa che ferma la caduta dei capelli… è il pavimento
(Robert Orben)

Il cinema è composto da due cose: uno schermo e delle sedie. Il segreto sta nel riempirli entrambi.
(Roberto Benigni)

Si può bere troppo, ma non si beve mai abbastanza.
(Gotthold Ephraim Leissing)

E voi sapete cos’è il tartufo? Una Tartina non identificata. (Groucho Marx)

lunedì 24 gennaio 2011

QUALUNQUEMENTE

Il nuovo divertentissimo film di Antonio Albanese che è destinato a sbancare i botteghini e far ridere tutti. E il personaggio di Cetto La Qualunque è di grandisisma attualità. Voi siete già andati a vederlo? Vi è piaciuto?

sabato 22 gennaio 2011

COME QUANDO FUORI PIOVE


Come quando fuori piove
E tu sei per strada senza ombrello
E non sai dove ripararti.
Come quando fuori piove
E tu guardi dalla finestra
la pioggia scendere giù
Come quando fuori piove
E tu sei sotto le coperte
A goderti una sensazione di piacevole calore
Come quando fuori piove
E tu fermo al semaforo
Guardi le persone per strada
Come quando fuori piove
E tu malinconicamente pensi
Che l’amore è come il sole in una giornata di pioggia
Non c’è, ma lo aspetti perché sai che arriverà.
Come quando fuori piove
E tu aspetti il sole.

domenica 16 gennaio 2011

UMORISMO SU BERLUSCONI


Se Berlusconi avesse le tette farebbe anche l’annunciatrice!
Enzo Biagi
Non è vero che se Berlusconi avesse le tette farebbe l’annunciatrice. E’ vero invece che se l’annunciatrice avesse le tette se la farebbe Berlusconi.Gino e Michele
Ho fatto un sogno all’incontrario. Ho sognato che Silvio Berlusconi fondava un partito che si chiamava “Abbasso Italia” e tappezzava di manifesti tutte le città. Ma siccome era un sogno all’incontrario, sui manifesti invece della faccia c’era il …
La gente guardava e diceva: “Guarda il Berlusca… Però se ne perdono di capelli a fare il primo ministro!”.
Paolo Rossi - Gino e Michele

Berlusconi. Fin da piccolo disse: "O divento Presidente del Consiglio o niente". E' riuscito a diventare tutt'e due.
Roberto Benigni

Vorrei si costruisse un monumento
Al Cavalier Silvio Berlusconi
Per vederlo sorridere contento
Mentre gli cagano in testa i piccioni.
Eros Drusiani
Il lavaggio del cervello. Finora la cosa più pulita che Berlusconi ha fatto agli italiani.
Ellekappa
Berlusconi mi fa pena: è un nanetto che ride. E’ talmente piccolo che in Cina lo metterebbero in giardino.
Beppe Grillo

- Come si chiamerebbe Berlusconi se lo facessero Papa?
- Pio Tutto!


sabato 15 gennaio 2011

CHE BELLA GIORNATA - TRAILER


Ecco il trailer del nuovo film di Checco Zalone "Che bella giornata". Se non siete ancora andati a vederlo ve lo consiglio vivamente. E' bellissimo e fa morire dal ridere. Non a caso in pochi giorni ha già sbancato il botteghino incassando più di altri film più quotati come Avatar e Harry Potter. Andate a vederlo, ne vale la pena.

venerdì 14 gennaio 2011

NON E' TEMPO PER NOI

Ci han concesso solo una vita
Soddisfatti o no qua non rimborsano mai

Se per ogni sbaglio avessi mille lire
Che vecchiaia che passerei

Strade troppo strette e diritte
Per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po'

Certi giorni ci chiediamo e' tutto qui?
E la risposta e' sempre si'

Non e' tempo per noi che non ci svegliamo mai

Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai

Fuorimoda, fuoriposto, insomma sempre fuori dai

mercoledì 12 gennaio 2011

DA UNO SPOT PUBBLICITARIO DELLA FIAT

La vita è un insieme di luoghi
e di persone che scrivono il tempo.
Il nostro tempo.
Noi cresciamo e maturiamo
collezionando queste esperienze.
Sono queste che poi vanno a definirci.
Alcune sono più importanti di altre,
perché formano il nostro carattere.
Ci insegnano la differenza tra ciò che è giusto
e ciò che è sbagliato.
La differenza tra il bene e il male.
Cosa essere e cosa non essere.
Ci insegnano chi vogliamo diventare.
In tutto questo,
alcune persone e alcune cose si legano a noi
in un modo spontaneo e inestricabile.
Ci sostengono nell’esprimerci e nel realizzarci.
Ci legittimano nell’essere autentici e veri.
E se significano veramente qualcosa,
ispirano il modo in cui il mondo cambia e si evolve.
E allora, appartengono a tutti noi e a nessuno.

Spot FIAT 2007

venerdì 7 gennaio 2011

UN ARTICOLO CHE NON RICORDAVO DI AVER SCRITTO...

Ogni tanto sono costretto in quella attività che mal sopporto che è dover fare pulizia tra le mie cose. Non sopporto dover scegliere cosa tenere e cosa buttare. Ma purtroppo quando un cassetto, un ripiano, una scatola diventano troppo pieni qualcosa va buttata.
Ieri mattina ho deciso di fare un po’ di piazza pulita sul ripiano della libreria. E tra un catalogo pubblicitario e un’agenda di 7-8 anni fa sono usciti fuori anche pezzi di ricordo.

In particolare ho trovato ritagli di giornale con miei articoli. Ricordo tutti i miei articoli, sia quelli pubblicati che quelli rimasti malinconicamente sul mio pc. Magari non ricordo cosa ho scritto però ricordo l’argomento e per sommi capi anche ciò che ho scritto.
Eppure ieri ho trovato un articolo che non ricordavo di aver scritto. Un pezzo sul fatto che i ragazzi che abbandonano l’università. Era uno sfogo molto personale (all’epoca io era in quella situazione) eppure l’articolo era ben strutturato, scritto con intelligenza e ironia, senza retorica e senza scadere nel patetico. Era un periodo florido per la mia creatività scrittoria (nonostante faccia il blogger da 4 anni e scriva quotidianamente non ho più trovato quella vena creativa) e si evince moltissimo da quell’articolo. E’ stato bello rileggerlo, alcuni passi sono tipici del mio modo di scrivere, mentre altri passaggi quasi mi sono stupito che sia stato io a scriverli. Mi ha fatto piacere ritrovarlo e mi ha fatto piacere ritrovare anche gli articoli che non avevo dimenticato.
Senza rimpianti ma con un pizzico di sana nostalgia anche ieri non ho potuto fare a meno di notare che con la scrittura mi destreggiavo abbastanza bene e che sono e sempre resterò un giornalista mancato.