"... Da ragazzo avevo l'abitudine di scrivere su un diario ciò che mi passa per la testa. Frasi, canzoni, citazioni, pensieri. Ora che sono grande ho continuato questa abitudine sul web ..."

domenica 22 gennaio 2012

CATHERINE BACH




Un bel tuffo negli anni '80. Ricordate Catherine Bach, la famosa Daisy del telefilm "Hazzard"? Dai, se avete almeno trent'anni credo che sia impossibile non conoscerla.

sabato 21 gennaio 2012

COME FIAMMA DEL CAMINO...

E poi ti accorgi che i sabato sera sono diventati ormai tutti uguali. Malinconicamente persi dietro uno schermo di un portatile. A scrivere, per sentirti vivo, per convincerti che va bene così, che stai bene e non hai bisogno di nulla. 
Guarda la fiamma del camino, guarda come arde, come è viva. Tu non sei così, tu somigli ad un carbone mezzo spento che non ha più la forza di riaccendersi. Scrivi, scrivi se ti fa sentire meglio. Ma sabato prossimo sarà uguale a questo e anche quello successivo, e quello dopo. 
Non sono questi i sabati che volevi, non è questa la vita che volevi. Non volevi perderti dietro ad un pc, non volevi spendere tempo a scrivere per sentirti vivo, non volevi far scivolare la mano per raggiungere un effimero piacere. 
Come quella fiamma hai bruciato tutto ciò che ti stava intorno. Ma quella fiamma riscalda qualcuno e quel suo ardere intenso è passione, è vita, è amore. Tu invece ti sei limitato a bruciare tutto, come un incendio nel bosco in piena estate. 
E ora rimane solo polvere. E cenere. E nulla, solo il nulla.

giovedì 19 gennaio 2012

IL VIAGGIO (pochi grammi di coraggio)

Resterò seduto ad aspettare 
non mi importa delle ore 
non mi importa di sembrare un deficiente 
io che fondamentalmente 
non ho forse mai aspettato niente 
(…)
ci voleva lei, ci voleva lei, ci voleva lei 
che ti portasse fino a qui 
perchè fossi come sei, perchè fossi così 
ci voleva sì 
ci voleva lui, ci voleva lui, ci voleva lui 
perchè ritrovassi me, perchè forse in fondo è vero che 
per essere capaci di vedere cosa siamo
dobbiamo allontanarci e poi guardarci da lontano 
da un aeroplano... 
(…)
fuggo dal bisogno di scappare 
resto qui e ci voglio stare 
non mi importa del dolore 
e questa volta se per caso fosse amore 
me lo voglio meritare

martedì 17 gennaio 2012

LA SIMMETRIA DEI DESIDERI

Quattro amici, tre desideri ciascuno, quattro anni per realizzarli: è il 1998, siamo a Tel Aviv, e Yuval, Amichai, Ofir e Yoav – detto Churchill – guardano in televisione la finale tra Francia e Brasile. Yuval, il narratore, è il riflessivo del gruppo, cresciuto secondo i dettami di una rigida educazione anglosassone; appena prima della partita ha conosciuto Yaara, e sente che diverrà la donna della sua vita. Churchill è il prototipo dell’avvocato rampante, carismatico e aggressivo, concentrato esclusivamente sulla carriera. Ofir spende la sua creatività in un’agenzia pubblicitaria, ma ritroverà se stesso in India. Amichai vende polizze sanitarie, è già sposato e ha due figli. A fine partita, è lui ad avere l’idea: annotare su un biglietto i sogni che ognuno vorrebbe concretizzare da lì a quattro anni, e ritrovarsi quindi, in occasione dei Mondiali successivi, per scoprire cosa sarà accaduto nel lasso di tempo trascorso. 
Inizia così un romanzo di formazione appassionante e appassionato, intimo nella profondità delle corde che riesce a toccare. Sullo sfondo, la complessità della situazione storica mediorientale, che si intreccia con un misto di naturalezza e fatalità alle vite individuali, segnando momenti significativi, senza mai prendere il sopravvento sulla narrazione. 
Una storia d’amore, una clinica di terapie alternative, un libro di racconti, un processo importante: negli obiettivi dei protagonisti si svelano le singole personalità, ma queste, come tutto del resto, sono destinate a mutare. D’altra parte, come fa notare Ilana “la piagnona”, moglie di Amichai e studiosa di psicologia, i quattro amici hanno ventotto anni, e in occasione dei prossimi Mondiali ne avranno trentadue: questi sono gli “anni di gesso”, gli anni in cui il carattere assume una sua forma e si stabilizza. Oppure no? Gli eventi prenderanno una piega inaspettata, e un destino beffardo farà sì che ognuno dei protagonisti si ritroverà, senza volerlo, a dar forma ai propri sogni in modo ben diverso da quanto immaginato in precedenza, tra soddisfazioni inattese e dolorosi colpi di scena. 
La sofferenza, seppur taciuta, è in effetti un elemento presente fin dalle prime pagine, da cui intuiamo che Yuval è stato vittima di un incidente. Una disgrazia che incomberà silenziosa per tutto il romanzo, conferendo a ogni episodio narrato, il più felice come il più insignificante, un’ombra di precarietà essenziale, di fuggevolezza, di profonda interrogazione sul senso della vita e del desiderio stesso, inteso quale elemento formante della vita di ognuno. 
 Attraverso la sua scrittura, che riesce a mantenere per tutto il romanzo uno stile fresco, ironico, consapevole, in grado di mettere il lettore in contatto diretto con gli episodi narrati e le emozioni suscitate, penetriamo nel profondo di un’amicizia fraterna, sbocciata nella giovinezza, cresciuta negli anni dell’Università e rinsaldatasi nei lunghi anni del servizio militare. Ed è proprio l’amicizia la vera protagonista del romanzo di Nevo, un’amicizia fatta di parole, silenzi, condivisione, divertimenti, avventure, furenti litigi e riconciliazioni. Un’amicizia che è, soprattutto, presenza. Perché, nonostante i toni amari e il senso di vuoto che sembrano prendere il sopravvento man mano che ci si avvicina all’epilogo, avvertiamo che Yuval non è solo. I suoi amici gli sono accanto, sempre, anche se forse lui non ne ha piena consapevolezza. (FONTE)
 
Ho finito di leggerlo domenica. Il titolo e il riassunto mi avevano attratto. Mi piace l'idea della storia che si snoda da Mondiale a Mondiale. Anche perché mi è capitato di guardare indietro e vedere cosa è cambiato da un Mondiale all'altro. E in particolare come la mia vita sia stata stravolta tra il Mondiale 2002 e quello del 2006. Quattro anni davvero intensi e, a rivederli adesso, tutto sommato belli. 

 

domenica 15 gennaio 2012

INDOVINELLI DOMENICALI

Cosa ci fa un moscerino dentro lo zucchero? La settimana bianca.

Lo sapete cosa fanno 8 cani in mezzo al mare? Semplice un CANOTTO!!!

Perché i carcerati giocano a calcio in dieci? Perché manca il libero!!!

Perché molti italiani usano la fiat panda? Pandà n'giro!!!

Come si chiama l'arabo gay più famoso? Mohamet Indukul

Come si chiama il figlio del toro? il... TORINO

Cosa fa un formaggio dopo un mese? forgiugno

Cosa fanno 2 buchi nel sedere? 1 Presa per il culo!!!

Berlusconi c'è l'ha lungo, Prodi c'è l'ha corto il papa c'e l'ha però non lo usa ...... Che cosa???? 
IL COGNOME!!!!!!!!

Cosa dicono 2 cassaforti che si incontrano? Che combinazione!!!

giovedì 12 gennaio 2012

FRASEGGIANDO PER SORRIDERE


 
Se ti sposi, te ne pentirai. Se non ti sposi, te ne pentirai lo stesso. (Paradosso di Kierkegaard)
Gentiluomo è colui che tiene aperta la porta dell’albergo affinché la moglie possa portare dentro i bagagli. (Peter Ustinov)
 Esiste l'amore eterno? Sì, ma non dura. (Martino Ragusa)
 I bambini illuminano veramente una casa. Non spengono mai le luci. (Ralph Bus)
Era così brutto da non poter sperare nemmeno in un bacio della fortuna. (Giovanni Soriano)
 L’uomo di Neanderthal è stato scoperto tardi. D’altronde lo stesso Neanderthal non ci teneva far sapere che stava con un uomo. (Anatolj Balasz)


 

martedì 3 gennaio 2012

A-TEAM - SIGLA

Noi trentenni siamo cresciuti con questo telefilm. Mi piaceva tantissimo e ora che lo stanno trasmettendo nuovamente su "Iris" (digitale terrestre) non me ne perdo una puntata.

lunedì 2 gennaio 2012

PER TE, SOLO PER TE

Ti coprirò per non farti bagnare dalla pioggia che scende giù;
Brinderò con te bevendo liquori gradevoli come il tuo profumo;
Fumerò con te sigarette che bruciano in gola per starti vicino;
Mi perderò nei tuoi occhi e non avrò paura di lasciarti andare;
Sentirò le tue mani all’improvviso sulla mia schiena in un piacevole massaggio;
Ti abbraccerò forte, fino a soffocarti per non farti andare via;
Ti prenderò in braccio e ti solleverò per sentirti più vicina;
Rivedrò quella scena mille e mille volte e mi emozionerò ogni volta;
Ascolterò fino alla nausea quella canzone solo per pensarti un po’ di più;
Sognerò di baciarti sulle labbra e di aspettarti quando uscirai dal lavoro;
Farò tutto questo per te, solo per te. E non importa se sembrerò ridicolo.
Quando c’è l’amore si è sempre un po’ ridicoli.