Ci sono momenti in cui arrivi ad un livello dove non puoi andare oltre perché oltre non c’è nulla. Cosa c’è di più bello di sposare la donna della tua vita? Cosa c’è di più emozionante della nascita di un figlio? Cosa c’è di più straordinario di vincere la Champions League?
E cosa c’è di più fantastico di essere lì vicino al tuo sogno, tanto vero da poterlo toccare. Non è vero che il tempo cancella tutto. Forse può cancellare i ricordi, renderli più sbiaditi. O forse nemmeno quello. Perché ricordo ancora il maglione che avevo addosso e la penna con cui scrivevo. E ricordo la faccia di lei che mi era accanto e anche di quel tizio che parlava (com’è che si chiamava? No, quello non lo ricordo).
Era un banalissimo venerdì di metà novembre, uno dei tanti. Apparentemente vuoto. E poi d’incanto, come per magia, si trasformò in uno dei più bei giorni della mia vita. Flaiano (mi pare che fosse lui) diceva "I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume." Ecco quella fantastica giornata fa sicuramente parte dei cinque o sei.
E anche se sono passati 10 anni esatti, anche se quel sogno non l’ho più accarezzato, anche se la mia vita ha preso altre strade, quel giorno, quel momento, quell’emozione rimarranno per sempre nel mio cuore.
Nessun commento:
Posta un commento