Ti aspetterò. Ti aspetterò perché ho imparato ad aspettarti. Nelle serate tristi, nei pomeriggi pieni di pioggia, in quelle domeniche senza far niente. Ti aspetterò come ho sempre fatto. Ti aspetterò perché so aspettarti. Ti aspetterò perché il problema non è quanto aspetti ma chi aspetti. E io sto qui ad aspettare te. Da un giorno, da un mese, forse da un anno.
Mi siederò lì in un angolo e in rigoroso silenzio aspetterò il mio turno. Come quando sei nella sala d’attesa dal medico e aspetti che ti chiamino.
Aspetterò che la tua delusione passi, aspetterò che la luce nei tuoi occhi si riaccenda, aspetterò che mi cercherai nuovamente, mi chiederò “come stai?” e magari ti lamenterai del fatto che non mi faccio mai sentire.
Ti aspetterò. Ti sto già aspettando.
Mi siederò lì in un angolo e in rigoroso silenzio aspetterò il mio turno. Come quando sei nella sala d’attesa dal medico e aspetti che ti chiamino.
Aspetterò che la tua delusione passi, aspetterò che la luce nei tuoi occhi si riaccenda, aspetterò che mi cercherai nuovamente, mi chiederò “come stai?” e magari ti lamenterai del fatto che non mi faccio mai sentire.
Ti aspetterò. Ti sto già aspettando.
Nessun commento:
Posta un commento