Distrattamente pensi. Mentre sei in macchina, mentre ti radi davanti allo specchio, mentre fai la doccia, mentre cerchi di addormentarti.
Distrattamente pensi. Pensi a questa vita che vorresti cambiare ma che in fondo non fa poi così schifo, a quella amica che non ti risponde più, al fatto che non stai bene psicologicamente e mentalmente, che se fossi stato meno nervoso magari avresti frenato prima, a quella strana voglia di pizza, a quel messaggio che non ancora inviato, a quella telefonata che vorresti fare ma non sai cosa dire, che non te ne frega niente se anche stamattina farai tardi in ufficio, che il tuo girovita è ormai extralarge e dovresti metterti a dieta, alle parole che non trovi, a quella canzone che ti fa ripiombare nei ricordi, a quel libro che vorresti scrivere, a cosa regalare ai tuoi cari a Natale, a questo maledetto ginocchio che ti tormenta, al prossimo bacio che darai, alla pioggia che non smette di cadere, a quanto ti mancano gli anni della gioventù, che fra due mesi avrai un anno in più, a cosa scriverai nei blog stasera e domani e dopodomani, alla casa che vorresti comprare, all’Inter, che mangeresti volentieri un cornetto caldo alla crema, al sorriso di una ragazza, ad un bicchiere di vino con gli amici, a tuo fratello che compie gli anni.
Distrattamente pensi. Da solo. Malinconicamente. Prima che arrivi qualcuno o qualcosa a interrompere i tuoi pensieri.
Distrattamente pensi. Pensi a questa vita che vorresti cambiare ma che in fondo non fa poi così schifo, a quella amica che non ti risponde più, al fatto che non stai bene psicologicamente e mentalmente, che se fossi stato meno nervoso magari avresti frenato prima, a quella strana voglia di pizza, a quel messaggio che non ancora inviato, a quella telefonata che vorresti fare ma non sai cosa dire, che non te ne frega niente se anche stamattina farai tardi in ufficio, che il tuo girovita è ormai extralarge e dovresti metterti a dieta, alle parole che non trovi, a quella canzone che ti fa ripiombare nei ricordi, a quel libro che vorresti scrivere, a cosa regalare ai tuoi cari a Natale, a questo maledetto ginocchio che ti tormenta, al prossimo bacio che darai, alla pioggia che non smette di cadere, a quanto ti mancano gli anni della gioventù, che fra due mesi avrai un anno in più, a cosa scriverai nei blog stasera e domani e dopodomani, alla casa che vorresti comprare, all’Inter, che mangeresti volentieri un cornetto caldo alla crema, al sorriso di una ragazza, ad un bicchiere di vino con gli amici, a tuo fratello che compie gli anni.
Distrattamente pensi. Da solo. Malinconicamente. Prima che arrivi qualcuno o qualcosa a interrompere i tuoi pensieri.