E così ti sposi. Me l'hai detto un piovoso pomeriggio di settembre mentre la pioggia si mescolava con le mie lacrime. E ti facevo gli auguri complimentandomi per la decisione ma dentro sentivo un nodo stringermi il petto. Perché lì su quell'altare vicino a te avrei voluto esserci io, perché quel sì che dirai ad un altro avrei voluto che fosse mio.
E così ti sposi. E così difficile accettarlo. Certi amori non finiscono, fanno dei giri enormi e poi ritornano. Lo diceva Venditti, lo dice la vita di tutti i giorni. Ho aspettato che arrivassi, ti ho aspettato ore, giorni, mesi, anni. "Non importa quanto aspetti ma chi aspetti" (cit.) e io mi sono seduto aspettando il tuo arrivo. E anche quando ho capito che non saresti mai arrivata ho continuato lo stesso ad aspettarti, ogni giorno come se fosse il primo. Mi piaceva pensare che prima o poi saresti arrivata per cancellare "Quell'apatia di chi si è già buttato via nell'anima gettandosi in storie sterili".
E invece è arrivato il tuo sms che mi invitava a sedermi perché avevi una notizia scioccante da darmi. E poi quel "mi sposo" che avrò già riletto 100 volte. E come tutte le ferite profonde non fa male la botta ma il livido e la cicatrice che lascia.
E così ti sposi.
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