"... Da ragazzo avevo l'abitudine di scrivere su un diario ciò che mi passa per la testa. Frasi, canzoni, citazioni, pensieri. Ora che sono grande ho continuato questa abitudine sul web ..."

giovedì 13 settembre 2012

QUELLA CORSA INFINITA PER RAGGIUNGERE LEI

Chiuse il libro e lo poggiò sul letto. C’era silenzio intorno. Gli piaceva questo silenzio, questo senso di calma apparente, di quiete dopo la tempesta. Gli operai giù per strada non c’erano più, i suoi genitori erano usciti ed era solo. Solo con i suoi pensieri.
Chiuse gli occhi. Penso a Flavia. Alla telefonata che aveva ricevuto un paio di ore prima. Una di quelle telefonate che capisci subito che hanno l’unico obiettivo di sentirti. Lui ne aveva fatte parecchie di queste telefonate. Forse per questo ormai le riconosceva subito. L’atteggiamento di Flavia nei suoi confronti stava cambiando nelle ultime settimane ma ora non serviva più. Ora era troppo tardi.
Come qualche sera prima quando a casa sua l’aveva chiamato in disparte sul balcone e mentre fumavano insieme una sigaretta lei si era lasciata andare dicendogli che era un bravo ragazzo, che stava bene con lui, che si sentiva sempre a suo agio quando era con lui. Parole bellissime ma inutili. E’ incredibile come le parole possano cambiare di significato a seconda dei momenti. Due mesi prima le avrebbe preso il viso tra le mani e l’avrebbe baciata. Quella sera invece si era limitato ad annuire e a ringraziarla per le belle parole. Più tardi prima di addormentarsi pensò che l’amore migliora le persone, le fa diventare più stronze. E Flavia che da due mesi stava con un altro era stata un po’ stronza nel dirgli quelle belle parole quando ormai erano inutili, come un ombrello in una giornata di sole.
Si perse nel ricordo delle telefonate che lasciavano un retrogusto strano, delle chiamate senza risposta, degli inviti sistematicamente rifiutati (tranne uno, cazzarola, tranne uno), dell’infinita corsa per raggiungerla senza riuscirci mai. Forse Flavia era proprio questa: una corsa infinita per tentare di raggiungere qualcosa di irrangiungibile.
Arrivò la pioggia a spezzare quel silenzio. Anche quella sera era arrivata la pioggia. Una pioggia di risate che spinse Flavia a dire che era meglio rientrare in casa. Si vede che è destino, pensò mentre sulle sue labbra comparve un timido sorriso.

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